PEZZI DI SORRISO E LA REPORT FICTION
MA QUALI commissari, quali Doc, quali donmattei. Fellini diceva che in Italia la realtà batte sempre l’immaginazione, e aveva due volte ragione. Intanto, perché l’immaginazione delle fiction tv è facile da battere; e poi perché certe realtà italiane sono inarrivabili, se non ci fossero non si riuscirebbe a inventarle. Report, che da diversi anni è il miglior programma giornalistico su piazza, perché insieme al gemello diverso Presadiretta agisce in regime di monopolio – fatti al posto delle chiacchiere –, deve averlo capito, infatti il balzacchiano Sigfrido Ranucci ha aperto la nuova stagione con l’inchiesta di Giorgio Mottola “Lo scopriremo solo Vivendi”, ultimo capitolo della commedia umana Splendori e miserie di Telecom. Telecom Italia: terza azienda telefonica più ricca d’europa quando era dello Stato, quindi gli assalti dei privati l’hanno resa l’ombra di se stressa. Partendo dall’attuale azionista di maggioranza, la francese Vivendi, Mottola si fa strada col machete in un una giungla di intrighi, segreti, bugie e personaggi da romanzo. Vincent Bolloré, Silvio Berlusconi, i circoli del Buon Governo di Marcello Dell’utri, il Giglio magico di Matteo Renzi, Marco Carrai, Deborah Bergamini... dà le vertigini osservare come finanza e politica italiane si tengano mano nella mano, e una mano lavi l’altra. In questa riedizione delle Illusioni perdute, dove anche gli azionisti piangono (anzi, piangono solo loro), non manca il Lucien de Rubempré della situazione: Andrea Pezzi, un tempo brillante conduttore televisivo e oggi imprenditore, facilitatore, mediatore, adepto dell’ex frate francescano Antonio Meneghetti fondatore dell’onto Psicologia, una specie di Onto del Signore. Passando da intervistatore a intervistato, Pezzi ha conservato il suo sorriso che non chiede permesso, anzi, l’ha migliorato, consapevole di stare dalla parte giusta della telecamera. Honoré de Balzac sarebbe orgoglioso di lui, e Report si conferma la miglior fiction sulla piazza televisiva, perché quello che racconta è tutto terribilmente vero.