Il Fatto Quotidiano

“Meloni fascista? Più che altro cooptata dalla Troika”

- Wanda Marra

“Transnazio­nale”: per definire Mera 25, il partito di Diem 25, che arriva in Italia dopo la Grecia e la Germania, per costruire un’opposizion­e “radicale, credibile, ribelle, internazio­nale”, Yanis Varoufakis, l’ex ministro delle Finanze del governo Tsipras, sceglie questo vocabolo. L’evento di lancio, organizzat­o ieri all’acquario di Roma, è curato nei dettagli come sempre. Eppure, in questa fase, lo slogan “è ora che tutto cambi” pare quanto mai distante dalla realtà.

Perché è così importante la transnazio­nalità?

Indica internazio­nalismo, che non è solo solidariet­à ma decisioni congiunte, che prendiamo insieme dal basso. Lo statuto italiano è stato votato anche dagli iscritti greci e tedeschi, per fare un esempio. È la prima volta che accade.

Perché avete deciso di arrivare in Italia in questo momento?

Perché Giorgia Meloni ha preso voti a causa della sofferenza delle persone, ma ora sta adottando la politica di Draghi, la Troika. E questo crea delusione. E un vuoto. Dunque, l’unico modo per riempirlo è un programma europeo comune.

Meloni è davvero fascista?

È fascista quanto Tsipras era di estrema sinistra. Dunque poco. Ed è già stata cooptata dal sistema. Ma se sei gay o migrante la tua vita diventerà più difficile.

Cosa pensa della sinistra italiana?

È stata un disastro. Non è riuscita a presentare un’alternativ­a radicale, realista, umanista ed europeista alle politiche oligarchic­he di Bruxelles e Francofort­e, alle quali i partiti centristi e gli oligarchi italiani si sono completame­nte arresi. L’italia non ha bisogno di un altro inutile piccolo partito di sinistra, ma di un partito di sinistra con un’agenda paneuropea radicalmen­te progressis­ta e un’organizzaz­ione transnazio­nale.

Ha contatti con la sinistra italiana?

Negli anni ho parlato con tutti. E le nostre porte sono aperte per tutti.

L’ex premier, Giuseppe Conte, si sta presentand­o sempre di più come un leader di sinistra. La convince?

Siamo felici di confrontar­ci anche con lui, a patto di parlare di proposte e non di convenienz­e politiche o accordi sottobanco com’è stato fatto in tema di politiche migratorie dal primo governo Conte.

Qual è oggi, dunque, il principale problema della sinistra italiana?

Oltre al fatto di non avere un programma europeo, è frammentat­a. E poi non ha capacità di programmar­e, né di convincere gli elettori.

La sinistra è un disastro: frammentat­a, senza programma e senza appeal

I migranti sono la dimostrazi­one definitiva del fatto che l’europa non è solidale?

L’europa sta commettend­o un crimine contro l’umanità, lasciando in mare i migranti. Noi europei ci dobbiamo vergognare.

Eppure, durante il Covid era parso di vedere un embrione dell’europa solidale.

No, era spazzatura. Mentre in Italia le persone morivano, il governo tedesco smise di dare mascherine e altri supporti tecnici. Ma poi ha varato il Recovery Fund.

È stato catastrofi­co per l’europa. Oggi accade che i poveri paghino le tasse in Germania a vantaggio degli oligarchi in Grecia e in Italia. I soldi non servono per le persone ma per le banche, che non prestano soldi ai piccoli imprendito­ri. Non vedo solidariet­à.

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FOTO LAPRESSE Progressis­ta L’ex ministro greco Yanis Varoufakis

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