Ma mi faccia il piacere
Il semiasse. “Svolta Ue sui migranti. Asse Meloni-macron” (Giornale, 9.11). Uahahahahah.
La stratega. “Allora non era vero quel che diceva il superesperto conteso da tutti i programmi tv, il perfettamente sicuro professor Orsini... ‘Si prospetta un bagno di sangue, intendono fare un massacro, intendono combattere per mantenere Kherson’... Vedrai che la prossima volta si corregge, oppure non lo invitano più, perché che esperto sei se le analisi e le previsioni le sbagli tutte” (Concita de Gregorio, Repubblica, 13.11). “Ucraina, ‘centomila tra morti e feriti per parte’. Radiografia della guerra più sanguinosa. Il generale Milley, capo di Stato maggiore Usa, offre le cifre secondo gli americani: 600 uccisi al fronte al giorno. Quarantamila i civili deceduti. Un conflitto con molti più lutti della Bosnia e dell’afghanistan” (Repubblica, 11). Ah beh solo 240 mila morti in otto mesi e mezzo, che sarà mai.
Quando c’era Lui. “I migranti vanno aiutati in Africa, come fece Berlusconi” (Licia Ronzulli, capo dei senatori FI, Giornale, 13.11). Con la nipote di Mubarak.
La Ripubblica. “Conte è sempre stato... l’agilulfo di Calvino, che non era un cavaliere ma una lucida armatura vuota” (Francesco Merlo, Repubblica, 12.4). “Come l’agilulfo di Calvino, (Conte) sa di non essere un cavaliere ma una ludica armatura vuota” (Salvatore Merlo, Foglio, 13.11). Zio e nipote: paghi due, prendi uno.
Sincere democratiche/1. “Letizia Moratti, i pregiudizi della sinistra... Guarda caso la sinistra lombarda fa solo adesso il congresso per scegliere il suo rappresentante, che potrebbe essere il solito compromesso, un grillopidiessino di giovanile insipienza, meglio trans...” (Natalia Aspesi, Repubblica, 8.11). O peggio, Dio non voglia, un culattone.
Sincere democratiche/2. “Un blocco di potere si serve di quel gentiluomo di Letta perché la sinistra si occupi di trans e gabinetti” (Natalia Aspesi, Venerdì di Repubblica, 11.11). Trans e gabinetti: e come le viene, compagna Aspesi, questa simpatica associazione di idee?
Il vice-papa. “Le parole sbagliate del Papa sulla guerra. Parlare di ‘mercenari’ e non di stato aggressore alimenta inutili ambiguità” (Foglio, 11.11). Che aspetta questo Bergoglio a prendersi come ghostwriter il ragionier Cerasa?