Vittoria in Nevada: i Dem tengono il Senato (e sperano nella Camera)
CONCLUSO LO SPOGLIO NELL’ULTIMO STATO IN BILICO. PELOSI: RESTA IN USA
La vittoria dei Democratici al Senato infonde fiducia al presidente Joe Biden sulla lunga strada verso le presidenziali del 2024 e mette inquietudine tra i Repubblicani sulla leadershp di Donald Trump.
Due degli ultimi tre stati chiave per la corsa al Senato, Arizona e Nevada, hanno garantito la metà dei seggi al partito Democratico, che potrà continuare a contare su una sottile maggioranza grazie al voto della vice presidente Kamala Harris, se non otterrà un seggio in più nel ballottaggio in Georgia del 6 dicembre.
“SONO INCREDIBILMENTE soddisfatto dall’esito elettorale”, ha commentato Biden con i giornalisti in Cambogia, dove ha partecipato a un vertice dell’est asiatico prima di partire per il G20 a Bali, in Indonesia, dove oggi incontrerà anche il presidente cinese Xi Jinping.
Resta cautela nella corsa al controllo della Camera, che i Democratici potrebbero perdere per pochi voti. I Repubblicani fino a ieri erano in testa con 211 seggi rispetto ai 218 necessari per la maggioranza. I Democratici, fermi a poco piu di 200, sperano nel voto dei progressisti in California.
“Possiamo vincere, ma resta da vedere se ci riusciremo,” ha detto Biden.
Se vincesse, il partito repubblicano conterebbe comunque su pochi parlamentari in più, costringendo entrambi i partiti a cercare una mediazione per evitare una paralisi che danneggerebbe entrambi.
La grande sorpresa delle elezioni di midterm è stato il peso del voto dei conservatori moderati e degli indipendenti che hanno sfiduciato i candidati estremisti appoggiati da Donald
Trump, aprendo una crisi esistenziale per la leadereship del partito.
“Il partito repubblicano è morto. È ora di seppellirlo e costruire qualcosa di nuovo”, si è sfogato su Twitter il senatore del Gop Josh Hawley dopo la vittoria in Arizona della senatrice democratica Catherine Cortez Masto.
Trump appare intenzionato ad annunciare la sua terza candidatura per la Casa Bianca nonostante le critiche arrivategli dai conservatori per le delusioni elettorali.
INDICATIVE sono le ultime sconfitte di Mark Finchem, militante del gruppo degli Oath Keepers che aveva marciato sul Capitol il 6 gennaio, nella corsa per segretario di Stato dell’arizona, e quella del negazionista Jim Marchant per un posto simile in Nevada.
Il ruolo di segretario di stato, che certifica i voti, è diventato centrale dopo le contestazioni sulla smentita frode elettorale del 2020.
In attesa dei risultati finali alla Camera e del ballottaggio in Georgia, la possibile sfida tra Donald Trump e il suo rivale, il rieletto governatore della Florida Ron Desantis, sarà al centro dell’attenzione nelle prossime settimane.
Al Senato, il democratico Chuck Schumer conta sulla sua conferma a leader della maggioranza mentre alla Camera Nancy Pelosi dice alla Abc News che aspetterà tutti i risultati prima di decidere se ricandidarsi a speaker, aggiungendo che non intende comunque lasciare la Camera (per lei si ventilava l’ambasciata a Roma)
Il nuovo assetto al Congresso partirà dal 2023. Entro fine anno, le priorità dei Democratici saranno finanziare il governo, autorizzare altri aiuti militari all’ucraina, approvare i giudici federali nominati da Biden, e rendere legge il diritto ai matrimoni omosessuali.
RAGGIUNTI 50 SEGGI. E TRUMP COLLEZIONA ALTRI FLOP