Il Fatto Quotidiano

“Letta macroneggi­a, Salvini chiacchier­one e a noi il castigo eterno”

- Antonello Caporale

Come atto di ardita devianza senile, diciamo così, Pier Luigi Celli, direttore generale della Rai al tempo dei professori, e di varie altre imprese, ha deciso di misurarsi con l’arte della rima.

Mi piace provare a disinibire la parola, sono esercizi di puro trasformis­mo lessicale.

Lei non è nuovo allo sbeffeggia­mento, in libreria è con le Canaglieri­e. Un’idea venuta a un mio caro amico, Severino Salvemini, prof alla Bocconi, che voleva rispondere con le rime al mondo. Ed è uscito un libro, ecco.

Ora misureremo la sua vena satirica. Le dirò un nome... Quanto tempo ho?

Pochi minuti.

Allora no.

Si arrende senza nemmeno combattere?

Proviamo. Giorgia Meloni.

Per esser gallo dentro il suo pollaio/ Che starnazzav­a senza far le uova/ Mise un divieto appeso sul solaio:/ “È proibito beccare fuor di cova”/ Minacciand­o i maschi chiacchier­oni/ Di chiamarli al femminile, e via i coglioni.

Enrico Letta.

Di tanto francesism­o ormai ripieno/ Macroneggi­ò pensando son suo figlio/ “Farò vedere come si guida un treno”/ Andando a sbattere senza batter ciglio.

Aumentiamo la difficoltà: di Dario Franceschi­ni che mi dice?

Se si è sottratto/ Comincia un po’ a tremare,/ In qualche anfratto/ Ha preso già a tramare./ Pensando che sia onesto/ Per non scomparire/ Venderti presto/ E non dover perire./ Poi riemerge a destra/ Se alla sinistra sparve/ Stando alla finestra/ A benedir chi apparve. Vediamo con Carlo Calenda quale sarà la dose di veleno. Calendeggi­ando/ Come fosse maggio/ Pensò che zuzzerella­ndo/ Sarebbe stato saggio/ Uno strabismo/ da Venere barbuta:/ Un occhio a destra/ Alla sinistra arguta/ Uno a sinistra/ A destreggia­r la muta/ Di adepti astuti/ Incerti dove andare/ Seguendo muti/ Chi non sa che fare/ Decidendo ogni aurora/ Cosa

pensar fra un’ora. E allora Salvini!

Mettere il freno/ A un eccesso di pensieri/ Non è una cosa/ Che si faccia volentieri/ Così il pensante/ Dai troppi pensier sospinto/ Volendo riordinare/ Quel vortice, d’istinto/ Cercò un asse/ Intorno cui annodare/ Il risultato/ Di cotanto ragionare./ “Sarò il prototipo/ Del chiacchier­one astuto/ Contenendo a Calenda/ La palma del più arguto”./ Se le cosa abbia un senso/ O risenta della fretta/ Chi se ne frega/ Intanto che sia detta?/ Vinse la palma/ Del parlato veloce.../ Se ci fosse un pensiero/ Non inquinò la voce.

E allora il Pd?

È sparito il mio partito,/ La vita di una vita,/ E io sono smarrito,/ Pensando sia finita./ Chi mi ridà i ricordi/ Rubati senza pena/ Finiti in mano ai sordi/ Spartiti cena su cena./ Ora io erro invano/ Cercando un po di senso/ Ma non mi resta in mano/ Che il vuoto a cui ripenso,/ Sapendo che in futuro/ Non ci sarà più un sole/ A splendere sicuro/ dove speranza vuole./ Se colpa va punita/ Che sia il castigo eterno:/ Mai più in mano, a vita,/ A chi ci dà l’inferno./ Questo è il tempo dei patrioti/ Si sentono statisti già arrivati/ In grado di turbare il Parlamento,/ Son lì impettiti, in viso son slavati,/ E chi li guarda non cela lo sgomento./ Non hanno bisogno di ascoltare,/ Chi se ne frega di quel che stanno a dire?/ “Noi passammo il purgatorio ad arrivare/ E ora è noi che lor dovran sentire”./ Raccattano argomenti alla rinfusa/ E sparano

Meloni vuol essere gallo nel pollaio e minaccia gli alleati: “Vi chiamo al femminile!”

cazzate di giornata,/ Contando su paure di gente ottusa/ Spinta ad obbedir per essere salvata./ Se ora alcun svela il tormento/ Di un finale così mediocre e infido/ Non c’è chi non veda arrivar l’evento/ Che rigetterà l’usurpator dal nido./ Intanto sia la “destra” il lavacro sacrale,/ Per lavare le colpe di un lungo baccanale.

Franceschi­ni si nasconde e già trama per non scomparire

Il divorzio Totti/blasi è tra i migliori titoli attualment­e in cartellone.

Perché stare a penare/ Per chi sparisce in mare/ Quando la differenza/ La fa la sofferenza/ Tra il rolex ch’era d’annata/ E una Fendi autentica e firmata?/ Si ristabilis­ca in fondo/ La giusta proporzion­e:/ Di qua una ex-coppia/mondo/ Di là..un possibile mascalzone./ Così che sia ben chiaro/ Chi di pensare è avaro.

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FOTO LAPRESSE Rime affilate Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Pier Luigi Celli, ex dg della Rai

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