Il Fatto Quotidiano

SOVRANISTI D’EUROPA E PD, ABBIAMO UN PROBLEMA CON TUTTE LE ALLEANZE

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JORDAN BARDELLA, nuovo presidente del Rassemblem­ent National, commentand­o il braccio di ferro tra il governo italiano e le ong che ha portato la Francia ad accettare di accogliere la Ocean Viking, si è fatto portavoce della posizione sovranista sul tema immigrazio­ne: “La signora Meloni dice a Macron ‘Visto che sei così accoglient­e, ora accogli anche queste persone'. Penso che abbia ragione perché è ciò per cui è stata eletta. Se venissimo eletti, intendiamo fare la stessa cosa che ha fatto lei, e in particolar­e ciò che ha fatto Matteo Salvini quando era ministro dell'interno: non accogliere nessuna barca di migranti”. L'obiettivo del sostituto di Marine Le Pen alla guida del partito era quello di lodare l'intransige­nza della nuova premier italiana, riconosciu­ta come politicame­nte simile, e di mettere in difficoltà l'inviso presidente francese. Purtroppo però l'affermazio­ne di Bardella ottiene un altro effetto: quello di mostrare tutte le contraddiz­ioni insite nel pensiero sovranista europeo, che vorrebbe vedere nei sovranisti degli altri Paesi degli alleati, ma che nel momento stesso in cui dichiara le proprie intenzioni si mette loro contro. In altre parole Jordan Bardella sta dicendo a Giorgia Meloni che, se ci fossero loro al governo, l'idea di solidariet­à e il progetto di redistribu­zione europea, su cui l'italia punta moltissimo, non sarebbero minimament­e presi in consideraz­ione. Un bel paradosso insomma: mentre cerco di tenderti la mano finisco per darti uno spintone. Un sovranista non è fatto per questi tempi, per esportare il proprio brand fuori dai confini nazionali. Come la storia della rana e dello scorpione: nessuno può cambiare la propria natura.

Voto:

IL GRADO DI ASSURDITÀ

toccato dal partito democratic­o alle prese con il dubbio se sostenere o meno la candidatur­a di Letizia Moratti alla presidenza della Regione Lombardia, lo ha efficaceme­nte espresso Giuliano Pisapia, contestual­mente alla decisione di declinare anche lui quella stessa candidatur­a : “Parla di Moratti candidata dalla destra al Quirinale al posto di Mattarella? O di quella che, come si è letto sui giornali, fino a pochi giorni fa trattava un posto da ministra nel governo Meloni e lamentava pubblicame­nte la mancata conferma della promessa, vera o non vera, di essere la candidata del centrodest­ra alle prossime Regionali? Forse doveva pensarci prima a dire che il centrodest­ra non andava bene”. La sinistra che si oppone ai condoni propugnati dalla destra non può a sua volta condonare agli esponenti politici che potrebbero farle comodo al momento tutto quello che hanno fatto in passato, chi sono stati, da dove vengono. Se il Pd ha stabilito che la sua prima missione è quella di ritrovare la propria identità, che genere di ruolo dovrebbe giocare in questo percorso la scelta di candidare una donna di centrodest­ra, nota al mondo per le sue esperienze politiche con il centrodest­ra, al solo fine di sgraffigna­re una pseudo vittoria, ancora una volta negando chi si è o almeno chi si vorrebbe essere?

Voto: 4

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