Comunisti, attenti! Valditara avverte a modo suo la scuola
“Comunisti, e voi tutti che seguite le stesse opinioni, siete avvertiti!” Si potrebbe riassumere in questa storica citazione il senso della lettera che il nuovo ministro dell’istruzione e del Merito ha inviato a tutti i dirigenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione in occasione della ricorrenza della caduta del muro di Berlino. Lettera è poco: il chiarissimo professor Giuseppe Valditara – immortale autore del saggio dal titolo L’impero romano distrutto dagli immigrati – scrive un vero e proprio trattato, insieme storico e filosofico, sul comunismo, che per lui “nasce come una grande utopia: il sogno di una rivoluzione radicale che sradichi l’umanità dai suoi limiti storici e la proietti verso un futuro di uguaglianza, liberta, felicita assolute e perfette. Che la proietti, insomma, verso il paradiso in terra. Ma la dove prevale si converte inevitabilmente in un incubo altrettanto grande: la sua realizzazione concreta comporta ovunque annientamento delle liberta individuali, persecuzioni, poverta, morte”.
NON PAGO, il signor ministro si diffonde (con qualche confusione, tocca dirlo) sulla geopolitica di più stringente attualità: “Questa consapevolezza e ancora piu attuale oggi, di fronte al risorgere di aggressive nostalgie dell’impero sovietico e alle nuove minacce per la pace in Europa”. Per poi intrecciare arditamente l’analisi storica con la scienza delle dottrine politiche: “Il crollo del Muro di Berlino segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria. E non puo che essere, allora, una festa della nostra liberaldemocrazia”. E finire quindi, con un passo prescrittivo da pensoso statista, anzi da vero e proprio padre della Patria: “Un ordine politico e sociale imperfetto, pieno com’e di contraddizioni, bisognoso ogni giorno di essere reinventato e ricostruito. E tuttavia, l’unico ordine politico e sociale che possa dare ragionevoli garanzie che umanita, giustizia, liberta, verita non siano mai subordinate ad alcun altro scopo, sia esso nobile o ignobile”.
Ora, davvero non mette conto diffondersi sulle fragilità storiche, o sulle vere e proprie falsificazioni ideologiche, di questo pezzo da antologia teratologica. Più importante denunciare la gravissima lesione dell’autonomia scolastica (garantita dalla Costituzione) compiuta da un ministro che crede di avere il diritto di indirizzare in base alla sua appartenenza politica l’insegnamento di tutte le scuole del regno. In effetti, non si ricorda nella storia – a mano a mano sempre più ingloriosa – del ministero a cui madama Letizia Moratti tolse pour cause il titolo di “pubblica”, una grida altrettanto infame. Infame perché dichiara che il nuovo governo di ascendenza fascista intende costruire una ortodossia ideologica da stato etico. Nella foga di denunciare il totalitarismo comunista, Valditara pone i fondamenti di un totalitarismo anticomunista. E allo stesso tempo consegna ai responsabili delle nostre scuole una lettura autentica del regime politico della Repubblica: saremmo una “liberaldemocrazia”. Ora, non soffermiamoci sul dettaglio tragicomico per cui in una ‘liberaldemocrazia’ degna di questo nome un ministro che provasse a piegare l’istruzione in senso così smaccatamente ideologico sarebbe cacciato seduta stante a calci nel culo. E sostiamo invece a considerare la gravità di una lettura che espunge totalmente il ruolo di socialisti e comunisti dalla fondazione di una democrazia costituzionale più socialdemocratica che liberaldemocratica. Proprio il punto in cui fermare il pendolo tra queste due alternative è stato a lungo l’oggetto del gioco politico: e l’idea che un ministro proponga (leggi imponga, visto il ruolo) uno scioglimento d’autorità dell’alternativa è in sé terribilmente grave.
DEL RESTO, la ragione di questo sfallo sta proprio nel veleno che spinge Valditara a scrivere questa infame circolare. E cioè il tentativo di negare ex cathedra il ruolo che il Partito Comunista, e il pensiero comunista, hanno avuto nella costruzione della Repubblica, nella redazione della Costituzione, nella storia e nella cultura politiche di questo nostro Paese. La circolare mira a una pulizia ideologica (a quelle etniche pensa, frattanto, la teoria dei ‘carichi residui’): cioè ad espellere dal consorzio civile le forze, le idee, le persone che in qualunque modo si connettano alla tradizione comunista. Ora, purtroppo per questo governo, a Costituzione vigente una simile operazione è possibile, anzi è obbligatoria, per una sola ideologia e per una sola comunità politica: quelle dei fascisti.
Del resto, la fonte che cito in apertura definiva “nemico della Patria” “chi tenti di sollevare movimenti comunisti”: era anch’essa una circolare, del settembre del 1943, rivolta a tutti gli italiani. Firmata dal generale Rommel, capo delle truppe naziste di occupazione.
Stato etico Il governo di ascendenza fascista intende costruire una ortodossia ideologica che espella le forze di sinistra, falsificando la storia del nostro Paese