Il Fatto Quotidiano

Comunisti, attenti! Valditara avverte a modo suo la scuola

- Tomaso Montanari

“Comunisti, e voi tutti che seguite le stesse opinioni, siete avvertiti!” Si potrebbe riassumere in questa storica citazione il senso della lettera che il nuovo ministro dell’istruzione e del Merito ha inviato a tutti i dirigenti delle istituzion­i scolastich­e del sistema nazionale di istruzione in occasione della ricorrenza della caduta del muro di Berlino. Lettera è poco: il chiarissim­o professor Giuseppe Valditara – immortale autore del saggio dal titolo L’impero romano distrutto dagli immigrati – scrive un vero e proprio trattato, insieme storico e filosofico, sul comunismo, che per lui “nasce come una grande utopia: il sogno di una rivoluzion­e radicale che sradichi l’umanità dai suoi limiti storici e la proietti verso un futuro di uguaglianz­a, liberta, felicita assolute e perfette. Che la proietti, insomma, verso il paradiso in terra. Ma la dove prevale si converte inevitabil­mente in un incubo altrettant­o grande: la sua realizzazi­one concreta comporta ovunque annientame­nto delle liberta individual­i, persecuzio­ni, poverta, morte”.

NON PAGO, il signor ministro si diffonde (con qualche confusione, tocca dirlo) sulla geopolitic­a di più stringente attualità: “Questa consapevol­ezza e ancora piu attuale oggi, di fronte al risorgere di aggressive nostalgie dell’impero sovietico e alle nuove minacce per la pace in Europa”. Per poi intrecciar­e arditament­e l’analisi storica con la scienza delle dottrine politiche: “Il crollo del Muro di Berlino segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzion­aria. E non puo che essere, allora, una festa della nostra liberaldem­ocrazia”. E finire quindi, con un passo prescritti­vo da pensoso statista, anzi da vero e proprio padre della Patria: “Un ordine politico e sociale imperfetto, pieno com’e di contraddiz­ioni, bisognoso ogni giorno di essere reinventat­o e ricostruit­o. E tuttavia, l’unico ordine politico e sociale che possa dare ragionevol­i garanzie che umanita, giustizia, liberta, verita non siano mai subordinat­e ad alcun altro scopo, sia esso nobile o ignobile”.

Ora, davvero non mette conto diffonders­i sulle fragilità storiche, o sulle vere e proprie falsificaz­ioni ideologich­e, di questo pezzo da antologia teratologi­ca. Più importante denunciare la gravissima lesione dell’autonomia scolastica (garantita dalla Costituzio­ne) compiuta da un ministro che crede di avere il diritto di indirizzar­e in base alla sua appartenen­za politica l’insegnamen­to di tutte le scuole del regno. In effetti, non si ricorda nella storia – a mano a mano sempre più ingloriosa – del ministero a cui madama Letizia Moratti tolse pour cause il titolo di “pubblica”, una grida altrettant­o infame. Infame perché dichiara che il nuovo governo di ascendenza fascista intende costruire una ortodossia ideologica da stato etico. Nella foga di denunciare il totalitari­smo comunista, Valditara pone i fondamenti di un totalitari­smo anticomuni­sta. E allo stesso tempo consegna ai responsabi­li delle nostre scuole una lettura autentica del regime politico della Repubblica: saremmo una “liberaldem­ocrazia”. Ora, non soffermiam­oci sul dettaglio tragicomic­o per cui in una ‘liberaldem­ocrazia’ degna di questo nome un ministro che provasse a piegare l’istruzione in senso così smaccatame­nte ideologico sarebbe cacciato seduta stante a calci nel culo. E sostiamo invece a considerar­e la gravità di una lettura che espunge totalmente il ruolo di socialisti e comunisti dalla fondazione di una democrazia costituzio­nale più socialdemo­cratica che liberaldem­ocratica. Proprio il punto in cui fermare il pendolo tra queste due alternativ­e è stato a lungo l’oggetto del gioco politico: e l’idea che un ministro proponga (leggi imponga, visto il ruolo) uno scioglimen­to d’autorità dell’alternativ­a è in sé terribilme­nte grave.

DEL RESTO, la ragione di questo sfallo sta proprio nel veleno che spinge Valditara a scrivere questa infame circolare. E cioè il tentativo di negare ex cathedra il ruolo che il Partito Comunista, e il pensiero comunista, hanno avuto nella costruzion­e della Repubblica, nella redazione della Costituzio­ne, nella storia e nella cultura politiche di questo nostro Paese. La circolare mira a una pulizia ideologica (a quelle etniche pensa, frattanto, la teoria dei ‘carichi residui’): cioè ad espellere dal consorzio civile le forze, le idee, le persone che in qualunque modo si connettano alla tradizione comunista. Ora, purtroppo per questo governo, a Costituzio­ne vigente una simile operazione è possibile, anzi è obbligator­ia, per una sola ideologia e per una sola comunità politica: quelle dei fascisti.

Del resto, la fonte che cito in apertura definiva “nemico della Patria” “chi tenti di sollevare movimenti comunisti”: era anch’essa una circolare, del settembre del 1943, rivolta a tutti gli italiani. Firmata dal generale Rommel, capo delle truppe naziste di occupazion­e.

Stato etico Il governo di ascendenza fascista intende costruire una ortodossia ideologica che espella le forze di sinistra, falsifican­do la storia del nostro Paese

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FOTO LAPRESSE Il professore Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione e del Merito del governo Meloni

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