Alla mostra d’arte Gino e Michele estasiati Io mi sento di più come la “moglie” di Sordi
Mi hanno trascinato a una mostra d’arte contemporanea alla Galleria Nazionale. “Che mostra è? Cosa sono, Impressionisti, Espressionisti, Macchiaioli ?” - “Niente di tutto questo!” afferma Gino “È una mostra d’arte moderna, vedrai proverai emozioni nuove!”. Gino e Michele i miei amici intellettuali ne vanno pazzi e io cerco, come posso, di far risuonare dentro di me le loro passioni. Mi piazzano di fronte a un tubo di eternit poggiato su una camera d’aria sgonfia “Non è meraviglioso?” insinua Michele, “Ti verrà la sindrome di Stendhal! Passerai giornate intere a contemplare quest’opera! Non sarai mai più la stessa persona”. Io ci provo, ma dopo cinque minuti esatti di concentrazione mi viene una voglia fortissima di partire per un altro continente, ma Gino estasiato, mi afferra per un braccio e mi posiziona davanti a una palla di bronzo rosicchiata “Allora, che ne pensi?” - “Beh, come palla mi pare piuttosto rotonda, il bronzo è un bel materiale, ma chi l’ ha rosicchiata doveva avere dei denti fortissimi. Chi sarà stato? Un castoro, un roditore? Povera bestia, adesso sarà sdentata, mi dispiace” - “Ma no, nessun roditore, è tutta opera dell’artista, è un’istallazione, una provocazione visiva!” Continuo a fissare quella maledetta palla: emozioni zero. Le istallazioni mi provocano un sospetto simile a quello raccontato da Alberto Sordi nel film sulle vacanze intelligenti, quello dove sua moglie, seduta coi piedi gonfi in una sala del museo viene scambiata per un'opera d’arte “Ao, me volevano comprà pe’ dieciotto mioni!” D’improvviso sento bestemmiare un signore di fronte a un ammasso di cartoni strappati; penso sia l’artista che voglia ridurre a pezzi la sua opera chiamata “Imballaggio”. No, non è cosi! Un operaio è arrivato prima di lui e gli ha sballato tutto “l’imballaggio”. Secondo me quell’operaio è il vero artista!