Demolition Man all’opera: logora Giani e Nardella e “svuota” i dem
DITALIA VIVA RENZI MINACCIA LA CRISI IN TOSCANA E A FIRENZE
emolition Man, come lo hanno definito all’estero dopo aver provocato la crisi del Conte-2, è all’opera a casa sua. Matteo Renzi fiuta il sangue del Pd sconfitto alle elezioni e diviso dal congresso e apre un altro fronte per dilaniare il partito. E non a caso l’ex premier sceglie la Regione Toscana e Firenze per mettere in difficoltà i dem, minacciando la crisi sia della giunta di Eugenio Giani sia di quella del sindaco Dario Nardella. Il tutto mentre Azione e Iv aprono le porte agli scontenti del Pd, annunciando adesioni di peso dai dem toscani (in dieci giorni la consigliera fiorentina Barbara Felleca e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini).
Che Renzi tenga molto al dossier lo dimostra il fatto che giovedì scorso il senatore si sia presentato di persona a un vertice con Giani, senza però che l’incontro risolvesse la crisi. Insieme a lui, il consigliere regionale Stefano Scaramelli: “Non vorrei che il rancore del Pd fosse un limite che impedisce di collaborare, così come la rincorsa ossessiva a occupare poltrone”. Il riferimento è alle nomine del Corecom regionale e del Difensore Civico, ruoli per i quali il Pd aveva fatto capire di voler ignorare le pretese di Iv. Ieri Giani ha provato a minimizzare: “Non vedo motivazioni di ordine politico-programmatico per delle divergenze. Credo che molto sia dovuto a un sussulto successivo ai risultati elettorale, ma è fisiologico”. Sarà.
Ma nelle stesse settimane, Renzi ha messo in crisi anche la maggioranza di Nardella a Firenze, approfittando del casus belli dovuto all’improvviso boom di multe per rimpinguare le casse comunali. Il sindaco e il senatore si sono beccati per giorni, finché Renzi ha accusato il suo ex “vice” a Firenze di voler litigare soltanto a beneficio delle proprie ambizioni: “Nardella ha bisogno di litigare con me per un motivo molto semplice, perché se uno litiga con Renzi come minimo nel Pd lo fanno segretario nazionale”. Un messaggio a Nardella: sulla strada per la leadership del partito troverà più di una mina renziana.