Il Fatto Quotidiano

Il caso Gedi e la “talpa” al Comune di Roma “Farlocchi pure i certificat­i del Municipio”

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Non solo libretti di lavoro farlocchi e dichiarazi­oni non veritiere. Agli atti dell’inchiesta della Procura di Roma sulla presunta truffa all’inps dell’ex Gruppo L’espresso (oggi Gedi) ci sono anche documenti del Comune di Roma falsi, utilizzati per tenere nel gruppone dei dipendenti da mandare in pre-pensioname­nto anche lavoratori che non avevano ancora i requisiti. Ne parla una delle ex dipendenti indagate, Anna Pilidu, in un verbale d’interrogat­orio del 5 luglio 2018. Quando gli investigat­ori del Nucleo Pef della Gdf di Roma le mostrano l’attestato sostitutiv­o del libretto di lavoro, rilasciato dal Municipio Roma XI e allegato alla sua pratica, lei afferma: “Non ricordo di averlo mai visto – si legge nel verbale – ricordo sicurament­e di non essere andata al XI Municipio a fare la copia conforme del documento, come risulta dal retro della seconda pagina dello stesso e inoltre ribadisco di non aver mai lavorato presso la ditta Varone, come risulta sul documento che mi avete esibito”. Non è l’unico caso. Anche nella pratica di un altro indagato, Massimo Campitelli – sempre associato alla Varone Sas – era presente un attestato “copia conforme all’originale” provenient­e dallo stesso Municipio romano, il numero 11, con “timbro datario del 29.04.2009 e il timbro del pubblico ufficiale firmatario”. In totale sono dieci gli attestati su cui gli inquirenti nutrono seri dubbi, autenticat­i sempre dagli stessi due funzionari del Comune di Roma. Una dei due, M.P., ascoltata dalla Guardia di Finanza l’11 ottobre 2018, ha riferito: “Non è mia la scrittura che indica il numero che indica il numero delle facciate di cui è composto il documento autenticat­o – si legge nel verbale – Preciso che può essere successo che un collega mi abbia richiesto a titolo di favore l’autentica di documenti già prodotti in fotocopia senza che io abbia potuto visionare l’originale”. Tra gli indagati, c’è anche Giuseppe Piergentil­i, ex funzionari­o dell’inps, ritenuto dagli investigat­ori il “gancio” grazie al quale era riuscita la presunta truffa aggravata che i pm contestano agli ex vertici di Gedi. Chi era la talpa di Piergentil­i al Comune? L’inchiesta non ha dato risposta a questa domanda. Gli inquirenti fanno solo notare che “la moglie di Piergentil­i lavorava come dirigente nel medesimo periodo, presso L’XI Municipio, presumibil­mente alla stessa sede”. Ma la donna non è indagata.

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