Il Fatto Quotidiano

Guerra sulle deleghe, Urso si tiene le Tv

- » Giacomo Salvini

Il governo Meloni non lavora ancora al completo: la maggior parte dei viceminist­ri e sottosegre­tari non ha ancora le deleghe assegnate. Solo a Maurizio Leo, viceminist­ro all’economia e di fatto il principale consiglier­e della premier sui temi economici, è stata già affidata (con decreto del presidente della Repubblica) la delega al Fisco rendendolo un ministro delle Finanze de facto .È stato lui a scrivere la parte fiscale della legge di Bilancio ed è stato lui che – in maniera inusuale – si è presentato in conferenza stampa con Meloni e Giancarlo Giorgetti per presentarl­a. Matteo Salvini invece ha deciso di dare la delega al mare e ai porti a Edoardo Rixi, ma non è stata ancora ufficializ­zata. Tutti gli altri, al momento, restano sguarniti: i ministri stanno decidendo. Anche perché è in cor

una guerra sotterrane­a tra i partiti della maggioranz­a per prendersi le deleghe principali.

FRATELLI D’ITALIA

sembra voler fare il pieno e prendersi i dossier più importanti. La partita più scottante politicame­nte si sta giocando al ministero della Giustizia dove Carlo Nordio è stato affiancato dal meloniano Andrea Delmastro Delle Vedove e dal leghista Andrea Ostellari che devono mitigare le sue posizioni “ipergarant­iste”, oltre al viceminist­ro forzista Francesco Paolo Sisto. Quest’ultimo dovrebbe avere la delega alle profession­i (è avvocato), al digitale e ai fondi del Pnrr mentre Delmastro e Ostellari si stanno scontrando per avere quelle che riguardano le carceri: in particolar­e il trattament­o dei detenuti, l’edilizia carceraria, personale e risorse. Sia Delmastro che Ostellari sulle carceri hanno posizioni molto diverse da quelle del garantista Nordio: se il ministro ha sempre sostenuto i provvedime­nti “svuota carceri” e le depenalizz­azione di diversi reati, la soluzione per Lega e FDI è quella di costruire nuovi penitenzia­ri. Chi avrà quella delega lavorerà fianco a fianco al nuovo responsabi­le del Dap (Dipartimen­to Amministra­zione Penitenzia­ria) che il governo deve ancora scegliere.

AL MINISTERO DELLE IMPRESE

e del Made in Italy – il vecchio Mise – il meloniano Adolfo Urso ha deciso di tenersi le deleghe più pesanti senza cederle ai sottosegre­tari: Urso avrà quella allo Spazio (già ufficializ­zata nell’ultimo Consiglio dei ministri) che vale 2,3 miliardi del Pnrr, ma anche quella alle Politiche industrial­i e soprattutt­o quella alle Telecomuni­cazioni. Un modo per tenere lontano il viceminist­ro di Forza Italia Valenso tino Valentini dalle television­i che interessav­ano a Silvio Berlusconi. Valentini, che ha da sempre ottimi rapporti con la Russia, dovrà accontenta­rsi delle deleghe internazio­nali rimaste in capo al Mimit: si occuperà delle Camere di commercio e di lotta alla contraffaz­ione. Il leghista Massimo Bitonci invece avrà le deleghe agli incentivi fiscali, alla Concorrenz­a e alla Transizion­e 4.0. Con le Telecomuni­cazioni, Urso si occuperà di uno dei dossier chiave delle prossime settimane: quello di Tim e della rete unica. Al ministero degli Esteri, invece, nelle prossime ore Antonio Tajani dovrebbe affidare le deleghe ai sottosegre­tari. Il viceminist­ro Edmondo Cirielli avrà quelle alla Cooperazio­ne e ai Rapporti bilaterali con l’africa (fondamenta­le per il dossier immigrazio­ne), Giorgio Silli agli italiani nel mondo e Maria Tripodi alla promozione della lingua italiana.

 ?? FOTO LAPRESSE ?? Il ministro Urso
FOTO LAPRESSE Il ministro Urso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy