Solidarietà e appoggio alla “nostra” Di Cesare
Ho appena finito di leggere l’articolo della professoressa Donatella Di Cesare. Vorrei esprimere la mia solidarietà per gli attacchi gratuiti cui è sottoposta e ringraziare il Fatto, di cui sono abbonato sostenitore, che ospita i Suoi interventi. Continuate a essere una voce libera e indipendente.
Intendo esprimere tutta la mia solidarietà a Donatella Di Cesare, che si contraddistingue per la sua onestà e lucidità intellettuale in un momento in cui il mondo dell’informazione è pesantemente condizionato dal totale asservimento all’alleanza atlantica. È gravissimo che un organismo istituzionale di uno Stato, in questo caso l’ucraina, possa prender di mira un cittadino nell’esercizio della sua libera manifestazione di pensiero. Questo conferma che questo Paese, a cui naturalmente si è vicini per la scellerata aggressione russa, ha i suoi problemi quanto a democrazia. E il nostro governo, per quella Costituzione su cui ha giurato, dovrebbe essere il primo a difendere un proprio cittadino da queste inammissibili intimidazioni.
LORIS PARPINEL
Tutta la mia gratitudine al Fatto che mi permette di leggere la prof. Di Cesare e la mia solidarietà a lei per gli attacchi che riceve. Assodato il vuoto che circonda oggi gli intellettuali, penso all’ignoranza che sta dilagando. Credo che a livello storico tutte le frontiere siano state tracciate dalle baionette e non mi sorprende una guerra nazionalista. Mi pare invece grave che siano questi i valori dell’occidente da difendere: aggressione, guerra, rapimenti, incarcerazioni. Da notare che tutti coloro che parlano dei valori dell’occidente non ci dicono mai quali sono! Mi sembra che il generale Powell all’onu che sciorina falsità (sapendo di dirle) sia passato in cavalleria, l’incidente del golfo del Tonchino è archeologia e la guerra in Libia è lontana ere geologiche. Ecco, è qui che si perde autorevolezza. La pesantezza delle aggressioni, lo stesso clima in cui si è costretti a vivere, porta a cercare qualche angolo smussato, un po’ come il pugile che si rifugia un una posizione difensiva per tirare il fiato.