Verbali di Amara, “Contrafatto non scrisse biglietto”
Non sarebbe di Marcella Contrafatto la grafia del bigliettino consegnato all’ex consigliere del Csm, Nino Di Matteo, a marzo 2021, insieme al plico contenenti i famosi verbali di Piero Amara con le rivelazioni sulla presunta Loggia Ungheria. Lo dice la perizia grafica disposta dal Gup di Roma, nell’ambito dell’udienza preliminare cui l’ex segretaria al Csm dell’ex consigliere Piercamillo Davigo è imputata per calunnia nei confronti dell’ex procuratore di Milano, Francesco Greco. Nell’appunto anonimo, si sostiene che il verbale recapitato sarebbe stato “ben tenuto nascosto” da Greco, capo della procura cui Amara ha rilasciato quelle dichiarazioni. La perizia ha evidenziato diverse discordanze tra la grafia di Contrafatto e quella dell’autore del biglietto. Il documento è stato contestata dal pm Fabrizio Tucci, che in fase di indagini preliminari aveva disposto un’altra perizia che invece aveva dato esito positivo. Ieri Contrafatto ha depositato una memoria di 12 pagine in cui, per la prima volta, fornisce una sua versione dei fatti. La donna sostiene di aver ricevuto “nel mese di giugno 2020 (...) una grossa busta a me indirizzata” in cui “c’erano sei interrogatori resi dall’avv. Amara”. E ancora: “Ricordo che” Davigo “era molto preoccupato (...) sosteneva che chi doveva fare gli accertamenti non lo stava facendo, perdendo tempo prezioso”. “Ebbi – scrive – l’impressione che lui credesse fermamente alle dichiarazioni contenute negli interrogatori dell’avv. Amara”. L’udienza è stata aggiornata al 15 dicembre.