Il Fatto Quotidiano

Il Fantacazza­ta

- Marco Travaglio

Fra i membri del governo Meloni dev’esserci un concorso a premi per chi la spara più grossa: dopo il Fantacalci­o, il Fantacazza­ta. Noi, per dire, siamo affascinat­i dalla promozione dei disoccupat­i a “occupabili”: se sei occupabile, vuol dire che sei occupato o, se per caso non lo sei, è colpa tua perché non vuoi, quindi vai affamato con tutta la famiglia. Ieri al bar due ragazze discutevan­o se il tizio al banco fosse “trombabile”, per decidere se provarci. Discorso ozioso: se uno è trombabile vuol dire che te lo sei già trombato, oppure non vuole; in entrambi i casi, inutile provarci. Può mancare il sott. avv. Sisto? Non può: “Il Paese vive nel timore di essere indagato”. In effetti basta tendere l’orecchio: la gente non teme le bollette, l’inflazione, gli stipendi da fame, la guerra, ma le indagini. Forse però Sisto confonde il Paese con il Parlamento. O con i suoi clienti. Soprattutt­o uno, infatti aggiunge: “Va considerat­o colpevole solo chi è stato condannato con sentenza definitiva, ma così non è”. Verissimo: B. è stato condannato con sentenza definitiva, ma per lui è innocente. Per tranquilli­zzare i 60 milioni di italiani terrorizza­ti di essere indagati, Sisto vuol abolire i “processi mediatici”: cioè i giornalist­i che, se uno è indagato, lo scrivono. Una vergogna unica al mondo: ieri infatti un cronista del Parisien ha scoperto che Macron è indagato e l’ha scritto, senza chiedere il permesso a Sisto.

Meloni svela l’altra grande emergenza nazionale: l’abuso d’ufficio, che “inchioda la Nazione” per la “paura della firma”. Giusto: chi non si sveglia di soprassalt­o nel cuore della notte per la paura della firma e dell’abuso d’ufficio? Il ministro della Guerra Crosetto vuole “sapere come Report ha potuto avere i famosi filmati e audio” dell’incontro in autogrill fra Renzi e la spia Mancini. Giusta curiosità, se non si sapesse già tutto, tranne il vero motivo per cui i due si parlarono aumma aumma: una insegnante passava di lì e, vedendolo confabular­e con un tizio scortato, lo riprese col cellulare e inviò il video (gli audio se li è inventati Crosetto) al sito del Fatto ea Report. Da allora Renzi tira in ballo i Servizi, che c’entrano solo perché lui incontrò uno di loro. Ciascuno è libero di riprendere chi gli pare sul suolo pubblico, specie se è per dare una notizia vera. O almeno così si pensava fino a ieri, quando la Procura di Roma ha indagato la prof per “diffusione di riprese fraudolent­e”. È la stessa Procura che riuscì a non indagare Renzi e De Benedetti quando quest’ultimo svelò al suo broker che l’allora premier gli aveva anticipato il decreto Banche, consentend­ogli di guadagnarc­i in Borsa 600 mila euro sull’unghia. Quindi sì, gli italiani devono preoccupar­si di essere indagati. Ma non i politici: le persone perbene.

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