Il Fatto Quotidiano

Il testo fantasma riscritto ancora e in ritardo. Via i Pos fino a 60e

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La manovra dovrebbe arrivare alla Camera domani. Questo, almeno, sosteneva ieri il ministero dell’economia. Il condiziona­le è d’obbligo, visto quel che sta accadendo alla prima legge di Bilancio di Giorgia Meloni. Approvata lunedì, un testo ufficiale ancora non c’è, viene riscritto continuame­nte, al punto che ieri il Tesoro ha smentito le bozze rimandando solo al comunicato post Cdm. È il caso, per dire, dell’opzione donna per l’uscita pensionist­ica legata al numero di figli, norma che pareva tramontata perché a rischio di incostituz­ionalità e al centro di uno scontro. Il ministero del Lavoro ha proposto di togliere la condiziona­lità dei figli, ma ieri dallo staff di

OPZIONE DONNA RESTA LEGATA AL NUMERO DEI FIGLI

Giorgetti sostenevan­o che rimarrà così come annunciata. Nell’ultima bozza è comparso lo stop all’obbligo per i commercian­ti di accettare pagamenti con carta fino a 60 euro (nella versione precedente era previsto uno stop di 6 mesi alle multe per chi non ha il Pos, in attesa di un decreto, nonostante siano previste dal Pnrr). Misura che, insieme al tetto al contante a 5mila euro, dà l’idea del disegno. È comparso anche un tetto Isee per l’incremento dell’assegno unico e l’esenzione dall’imu per le case occupate.

Al Tesoro la corsa è però soprattutt­o a trovare le coperture, tra i 9 miliardi di minori spese di cui non si sanno i contenuti (quasi certo pagheranno gli statali, per i quali non ci sono i soldi per il rinnovo 2022-2024, ma ieri è comparsa anche un’imposta sulle assicurazi­oni del ramo vita). Visti i tempi strettissi­mi, l’unica certezza è che sarà ancora una manovra monocamera­le: solo la Camera potrà discuterla con un dibattito compresso, il Senato dovrà dire sì a scatola chiusa per evitare l’esercizio provvisori­o. Come i lettori del Fatto sanno, è un modo di procedere non nuovo ma, soprattutt­o, illegale.

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