Salvini spara: “Otto vittime” Ma Piantedosi deve smentirlo
“Sono otto i morti accertati per la frana a Ischia”. Questo il tragico bilancio che Matteo Salvini, poco prima di mezzogiorno, aveva rivelato ai cronisti accorsi all’inaugurazione della linea M4 di Milano, alla luce delle prime notizie che arrivavano dall’isola napoletana. Una fonte ritenuta più che attendibile dai media italiani e non solo, arrivata dal vicepresidente del Consiglio, nonché ministro delle Infrastrutture e leader del secondo partito di maggioranza. L’informazione tuttavia, in quel momento, è risultata più che azzardata. Salvini, infatti, è stato smentito meno di un’ora dopo dal ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, recatosi all’alba in prefettura a Napoli e in stretto contatto non con Salvini, ma con la premier Giorgia Meloni. “Al momento non ci sono morti accertati, la situazione in evoluzione è molto grave e da seguire”, ha dichiarato il titolare del Viminale intorno alle 13. Cos’è accaduto? Un corto circuito comunicativo? Di certo l’uscita non verificata di Salvini ha allarmato un quadro già molto preoccupante. “È auspicabile che non si assista allo sventagliamento di dichiarazioni, del tutto propagandistiche e non verificate, a cui abbiamo assistito in queste ore, anche da parte di chi non ha nessun ruolo o competenza in materia”, ha tuonato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Non è la prima volta che l’ansia da dichiarazioni fa commettere errori del genere a leader della Lega. Alle 8.57 del 4 dicembre 2018, quando era al Viminale, sul profilo di Salvini apparve un tweet in cui annunciava l’arresto di “15 mafiosi nigeriani” e l’arresto di “8 spacciatori”. Il blitz però era in corso e l’allora procuratore di Torino, Armando Spataro, lo criticò pubblicamente: “Ha messo a rischio l’operazione”. La gaffe si è ripetuta il 6 giugno 2019. Stavolta Salvini, a margine di un evento, svelò che 10 cittadini cinesi erano stati arrestati per traffico di prostituzione a Prato. Seguirono le note stampa tra imbarazzate e piccate dei procuratori di Monza e Prato: “L’operazione è tuttora in corso, l’anticipata pubblicazione della notizia espone a rischio il buon esito della stessa”. Il Capitano perde il pelo ma non il vizio.
RECIDIVO NEL ‘18 E NEL ‘19 SVELÒ ARRESTI NON ANCORA CONCLUSI