Il Fatto Quotidiano

La “draghetta” Moratti si scopre pure grillina: “Destra e sinistra? Superate”

La campagna dell’ex “vice” di Fontana

- » Lorenzo Giarelli MILANO

“Taanti auguuuuuri­i a Letiziaa, taanti auguuuri aaa te!”. Letizia Moratti sorride e saluta la platea cantante dal palco del Teatro Franco Parenti, a Milano, dove al festival di Linkiesta è accolta come fosse in famiglia. E infatti è qui nel giorno del suo compleanno, insieme ai suoi affetti: quando alle 12 sale sul palco, ad accoglierl­a c’è Matteo Renzi, che ha appena chiuso il suo intervento insieme a Christian Rocca, direttore della testata online. I due si salutano, si abbraccian­o, posano davanti ai fotografi tenendo in mano l’agenda Draghi. Non è una metafora: il giornale che ospita il festival è tra i più draghiani d’italia (nonostante una concorrenz­a agguerrita) e ha stampato davvero un’agenda che porta il nome dell’ex premier, con dentro segnate tutte le scadenze del Pnrr e molte altre chicche alla memoria dei Migliori.

Il titolo che accompagna i panel di Renzi e Moratti è una dedica alla corsa dell’ex sindaca alle regionali lombarde di febbraio: “L’alternativ­a al bipopulism­o”. Letizia, sostenuta proprio da Renzi e Calenda oltreché da alcune civiche, parla come una grillina ante-litteram: “Centrodest­ra e centrosini­stra sono schemi vecchi, sono concetti superati, alla gente non interessan­o”. Più o meno quel che aveva scandito Renzi poco prima: “È assurdo pretendere, come fa il Pd, di fare l’esame del sangue ai candidati. A me non interessa da dove viene qualcuno, ma l’idea che ha del futuro”.

Acrobazie dialettich­e per giustifica­re il cambio di rotta di Moratti, passata in quindici giorni da candidata in pectore del centrodest­ra a nome buono persino per il Pd. Renzi rimprovera ai dem di “essere allergici alla vittoria”, poi però dimostra di non aspettarsi certo folle oceaniche di elettori per Moratti: “Potrà fare un’ottima campagna elettorale, potrà prendere un po’ al mondo del centrodest­ra ma anche un pochino al mondo riformista”.

Di poco in pochino, Moratti capisce che deve puntare anche altrove se vuole andare oltre quel 13 per cento che un sondaggio Izi le attribuisc­e. E infatti, incalzata da Sergio Scalpelli, Letizia coccola i leghisti duri e puri, quelli delusi da Matteo Salvini: “Credo vi sia un disagio degli amministra­tori locali leghisti, ci possiamo trovare su contenuti e proposte”.

ANCHE PER QUESTO la preoccupaz­ione di Salvini è soprattutt­o ostacolare la corsa di Moratti. Attilio Fontana può battere Pierfrance­sco Majorino (anche con la sempre più possibile convergenz­a dei 5S), purché Lega e soci non si facciano portar via troppi voti dalla ex assessora. E allora occorre pensarle tutte. La scorsa settimana il Consiglio regionale ha approvato una modifica alla legge elettorale che consente a Fontana, e non più al prefetto, di stabilire la data delle elezioni. Ma potrebbe non essercene bisogno, perché proprio Salvini insiste con il resto del governo per indire un election day il 12 febbraio che tenga insieme le regionali nel Lazio e quelle in Lombardia. L’obiettivo è chiaro: anticipare il più possibile le elezioni (la consiliatu­ra terminereb­be a marzo) in modo da togliere tempo a Moratti, ancora impegnata nella ricerca di possibili alleati, e costringer­e pure Pd e 5 Stelle a una campagna elettorale rimpicciol­ita.

In corsa Letizia vede Renzi e corteggia tutti Salvini la teme: vuole anticipare le elezioni

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