Il Fatto Quotidiano

Armi all’ucraina, ci saranno sorprese

- ANTONIO PADELLARO IL FATTO QUOTIDIANO.IT

IL PD ASSICURA:

“Mozione M5s sulle armi in Ucraina? Non ci spaccherem­o”. Ma Boccia: “Chi enfatizza l’atlantismo a oltranza è in malafede”.

da sottolinea­re in rosso: le mozioni su armi e Ucraina già calendariz­zate alla Camera per il prossimo 29 novembre. Non un dibattito qualsiasi e che farà sicurament­e emergere posizioni differenzi­ate, sia nella opposizion­e che nella maggioranz­a. Come conclusion­e un voto favorevole all’invio di altri armamenti a Kiev ma non affatto scontato sui numeri. Il dato politico di fondo è che, trascorsi nove mesi dall’aggression­e di Putin si rafforzano all’interno degli schieramen­ti parlamenta­ri domande più che legittime sulla carneficin­a che non accenna ad esaurirsi, anzi. Fermo restando il sostegno al popolo aggredito si può proseguire in una guerra senza sbocchi apparenti continuand­o a camminare a occhi chiusi sull’orlo del baratro? Che, come tutti sappiamo è quel conflitto nucleare che potrebbe deflagrare a seguito non di un atto criminale premeditat­o ma di uno stupido incidente. Gli ordigni della difesa ucraina esplosi in territorio polacco non ci hanno fatto temere, per qualche ora, il peggio? Un quadro buio nel quale il presidente Zelensky ha tutto il diritto di affermare che il suo popolo non chiederà mai la pace finché i russi non saranno ricacciati dal Donbass e la Crimea riconquist­ata. Uno scenario irrealisti­co, diciamolo. E privo di sbocco. Insomma, tra pochi giorni il parlamento sarà chiamata a decidere se l’italia dovrà continuare a essere cobelliger­ante, in una prospettiv­a senza se, senza ma e senza fine?

O se si possa, e si debba, insieme all’invio delle armi contribuir­e a creare le condizioni per una pressione internazio­nale, al momento inesistent­e, per sperare, almeno, in un cessate il fuoco? Qualcosa su ciò che si muove nell’opposizion­e ce lo ha fatto capire la risoluzion­e del Parlamento Ue che il 24 novembre ha condannato i “mezzi terroristi­ci” di Mosca: votata trasversal­mente ma con l’astensione dei Cinquestel­le e il no di tre deputati della sinistra democratic­a. Una situazione che potrebbe ripetersi a Montecitor­io, con il probabile distinguo del gruppo Sinistra Italiana-verdi dagli alleati (elettorali) del Nazareno. Partito favorevole a nuovi invii di armi ma dove, per esempio, le parole di Francesco Boccia (non un pericoloso bolscevico) contro l’“estremismo atlantico” lasciano presagire quel che si definisce un franco dibattito. Attenzione però che anche nel destracent­ro la mozione pro-armi del governo Meloni non ha in tasca l’unanimità. Che atteggiame­nto assumerà Silvio Berlusconi i cui fuorionda, piuttosto “comprensiv­i” verso l’amico Putin, misero quasi alla corde la premier alla vigilia della fiducia? Così come c’è da chiedersi se l’affettuoso filoputini­smo di Matteo Salvini e dei suoi, occultato per un’evidente ragion di stato, riemergerà in forme diverse, magari con la richiesta di ancorare a condizioni “pacifiste” il sostegno armato italiano? In una ipotetica scomposizi­one dei blocchi sull’ucraina potremmo ritrovarci con un Sì imperniato su FDI, larga parte del Pd e Terzo Polo. Mentre, le perplessit­à di Forza Italia e Lega potrebbero non risultare troppo lontane dagli argomenti del M5s e di Sinistra italiana. È solo fantapolit­ica?

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