Kiev senza elettricità Zelensky se la prende con il sindaco “eroe”
La mancanza di elettricità per 6 milioni di ucraini rischia di fare altri danni collaterali, oltre a quelli già gravi provocati alla popolazione dal freddo e dalla mancanza di luce, con gli ospedali costretti a operare con le torce. La corrente ancora intermittente – ieri 130mila abitanti di Kiev erano ancora la buio per l’impossibilità di riallacciare tutte le reti danneggiate dai bombardamenti russi, con massicci blackout ancora in tutte le regioni del Paese, secondo il Kyiv Independent – e il 75% della domanda attualmente ripristinata, stando a Dtek, una delle principali compagnie energetiche ucraine, ha fatto inalberare ieri Volodymyr Zelensky, che solo qualche giorno fa aveva assicurato che “gli ucraini avrebbero resistito” anche al freddo. Nel mirino del presidente è finito il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, accusato di aver agito a rilento per il ripristino della rete, stando a quanto riportato dal quotidiano inglese il Guardian. Proprio lui, il pugile eroe che dapprima ha portato sulla vetta delle classifiche degli incontri mondiali il suo Paese insieme al fratello Wladimyr, anche lui pugile, per poi imbracciare il fucile per la libertà. Simbolo dello scontro impari con i russi, che, ha confessato, da bambino aveva subito il lavaggio del cervello anti-stati Uniti in Ucraina. Zelensky non ha menzionato Klitschko, ma ha chiarito di essere infastidito dal fatto che ci fossero troppo pochi rifugi di soccorso per i 3 milioni di abitanti della capitale, parlando di “molte lamentele, soprattutto a Kiev”.
Klitschko aveva riferito che erano state create 400 di queste strutture per fornire elettricità, acqua, soccorso e accesso a Internet ai cittadini, oltre al riscaldamento. “C’è ancora del lavoro da fare in altre aree, per non dire altro”, l’ha bacchettato il presidente. “I residenti di Kiev hanno bisogno di maggiore protezione”. Nel suo intervento serale Zelensky ha lamentato l’insufficiente contributo del primo cittadino della Capitale e del suo staff all’opera di allestimento dei cosiddetti “centri di invincibilità”, dove le persone possono accedere a riscaldamento, acqua, internet e collegamenti di telefonia mobile. I problemi maggiori conseguenti ai blackout si sono verificati a Kiev, ha sottolineato il presidente. “Sfortunatamente le autorità locali non si sono comportate bene in tutte le città”, ha aggiunto. Zelensky ha lamentato che molti dei residenti della città sono rimasti senza elettricità “per 20 o anche 30 ore” e ha chiesto “più sostegno” e “lavoro di qualità” all’ufficio del sindaco.
UNGHERIA “PUTIN È COLPEVOLE NOI AIUTIAMO I VICINI”
LA CAPITALE IERI È STATA protagonista della giornata anche per le due visite del primo ministro belga, Alexander De Croo che ha firmato assieme a Zelensky una dichiarazione di sostegno all’adesione di Kiev alla Nato e l’ue, e la presidente ungherese Katalin Novak che ha ricordato che “la responsabilità di Vladimir Putin in questa guerra è ovvia, gli ungheresi si sono sempre opposti a sofferenza e spargimento di sangue. Siamo vicini dell’ucraina e i nostri vicini possono contare sul nostro aiuto”. Novak ha aggiunto che l’ungheria ha “150mila ragioni per raggiungere la pace: i 150mila ungheresi che vivono in Transcarpazia sul territorio dell’ucraina. Molti hanno già dato la vita per la difesa dell’ucraina”. A dedicare un pensiero a Kiev è stato anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov: “Il popolo ucraino sarà liberato dai governanti neonazisti, merita di vivere in amicizia e buon vicinato con i suoi fratelli slavi”, ha detto in un film documentario proiettato sul canale televisivo Rossiya-24.
Sul campo sono state accertate 32 vittime a Kherson dal 9 novembre, quando le forze di Mosca si sono ritirate dopo 8 mesi di occupazione per iniziare una rappresaglia di bombe. Solo l’altro ieri, l’esercito russo ha effettuato 17 attacchi alla città, uccidendo sette persone e ferendone 21.