Il Fatto Quotidiano

Scampia, la paura in piazza: “Meloni ci toglie la dignità”

- NAPOLI @lucadecaro­lis

Sotto una pioggia cattiva, sul panchetto inventato tra i palazzoni quasi litigano per andare al microfono e raccontare la paura di stare di nuovo peggio, cioè malissimo. “Mi chiamo Giuseppina, ho lavorato anche in Germania e parlo tre lingue. Non voglio stare su un divano, vorrei un lavoro: ma normale, non 500 euro per 12 ore di lavoro, senza che neppure lo scrivano sul contratto”. Eccoli i percettori del Reddito, eccoli davanti a Conte a Scampia, la periferia della serie tv Gomorra, eterno metro per i peggiori paragoni. “Qui di droga non ne vendono quasi più, c’è troppa polizia” si sbilancia il tassista che ti porta sul posto, facendoti capire che ti sta facendo un favore.

DI SICURO da queste parti il Movimento alle Politiche ha preso oltre il 63 per cento, “perché noi senza reddito non avremmo più una dignità” riassume Enzo, 36 anni, che il rdc lo riceve dal 2019.

“Sono 850 euro al mese, io e mia moglie ci paghiamo la pigione e io posso comprarmi le medicine, anche la novalgina”, e fa il gesto delle gocce che scendono in gola. Cerca di far capire come sta, in ogni modo.

Parla anche al microfono, dove Conte chiede ai presenti di “raccontare le vostre storie”. La gente è poca, un centinaio di persone a sfidare l’acqua e la diffidenza per telecamere e cronisti. La piazza intitolata a Corto Maltese è colma di 5Stelle: Roberto Fico, il coordinato­re locale Salvatore Micillo, e l’ex procurator­e nazionale antimafia Cafiero de Raho, che da deputato del M5S assicura: “Il reddito serve, aiuta tanti anche a non cadere nelle mani della camorra, perché il lavoro spesso non c’è, non si trova”. Sul palco sale Antonella: “io e mio marito avevamo un negozio, poi con il Covid l’abbiamo dovuto chiudere. Abbiamo sei figli, e per farcela ero andata a lavorare con gli anziani, prendevo 350 euro al mese. Ho chiesto un aumento e ora il lavoro non ce l’ho più”. Si accalora: “Meloni non è cristiana se ci vuole togliere il Reddito, dice di essere una signora...”. Conte la interrompe: “Non dobbiamo offendere nessuno, Meloni è una signora ed è la presidente del Consiglio”. Dalle finestre infinite si affacciano in pochissimi, l’impianto audio gracchia. Ed è il turno di Salvatore: “Ho 46 anni e due figli, prima di avere il Reddito ero disperato, vendevo gadget ai concerti e con quei 40-50 euro che tiravo su in certi giorni ci facevo mangiare la famiglia. Dormivo sui cartoni e raccontavo a mia moglie che stavo in albergo”. Pare giurarlo: “Noi un lavoro lo vogliamo, ma dignitoso. Mi avevano offerto 700 euro per lavorare 12 ore in un supermerca­to”. Conte si inserisce: “Serve anche il salario minimo”. Invece Salvatore si interroga davanti a tutti: “Se mi offrissero 1200-1300 euro per andare al Nord, magari... ma chi camperebbe, me o la mia famiglia?”. Una signora sta sotto il palco con tre bambine: “Senza il Reddito, noi che mangiamo?”. Il deputato Gaetano Amato è un attore, a Scampia ha girato una serie tv, La squadra. “Tanti napoletani sono stati relegati in un angolo, ma io a Scampia non ho mai avuto problemi: qui è pieno di persone perbene, lo scriva”. Conte scandisce: “Il rdc serve anche al Nord, il Paese sia unito”. La gente sfolla: negli occhi ha sempre quella paura: del peggio.

LE STORIE

“HO DUE FIGLI, SENZA SUSSIDIO DORMIVO SUI CARTONI”

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