Il Fatto Quotidiano

Ischia, sotto il fango è franato anche il circo mediatico

- GIOVANNI VALENTINI

“I moderni mass media e la television­e in particolar­e agiscono da fondamenta­le meccanismo condiziona­tore della qualità della democrazia contempora­nea”.

(da Berlusconi di Paul Ginsborg – Einaudi, 2003 – pag. 25)

Non ha colpito soltanto l’isola d’ischia quella frana maledetta che ha devastato Casamiccio­la e ucciso le povere sommerse dalla colata di fango. Ha travolto anche il circo mediatico, con i clown della politica e gli acrobati dell’informazio­ne. Nel balletto delle responsabi­lità fra Comuni, Regioni e partiti, i giornali e i telegiorna­li hanno fatto a gara per celebrare il festival dell’ipocrisia.

Prima, il tentativo di scaricare tutto sui cambiament­i climatici, come se non fossero anche questi il risultato dei nostri cattivi comportame­nti: inquinamen­to atmosferic­o, effetto serra, riscaldame­nto del pianeta. Poi, la denuncia degli abusi edilizi, quasi che fossero stati commessi negli ultimi giorni e non negli ultimi anni o decenni, sotto gli occhi di tutti. E infine, la “scoperta” del dissesto idrogeolog­ico come se non si trattasse di una piaga antica del Malpaese.

Il culmine s’è raggiunto con la querelle sul decreto Emergenza del 2018, varato in seguito al crollo del Ponte di Genova ed esteso all’isola d’ischia per sanare gli abusi autorizzat­i dal “partito unico del condono”, sotto il governo Craxi e i governi Berlusconi. Un infelice provvedime­nto d’urgenza, emanato da un esecutivo ibrido che non doveva mai nascere, come quello gialloverd­e formato dal M5S e dalla Lega (il cosiddetto Conte-1). “Sciacallag­gio politico”, s’è difeso l’ex premier dalle accuse di Matteo Renzi. Ma allora non si capisce perché l’ex rottamator­e abbia proposto e sostenuto nel 2019 il nuovo governo gialloross­o guidato anch’esso dall’“avvocato del popolo”: sarebbe, quella di Renzi, una complicità retroattiv­a.

Non è stata da meno l’informazio­ne, vale a dire il sistema mediatico nel suo complesso. Fra tutti i giornali, s’è distinta La Stampa di Torino che ha sparato in prima pagina uno “scoop” – si fa per dire – a scoppio ritardato, titolando “Il 94% dell’italia è a rischio”: una citazione dell’ultimo rapporto Ispra, l’istituto superiore per la Protezione e Ricerca ambientale, pubblicato nel 2021. Questa volta “la Busiarda” della Fiat ha rivelato la verità con un anno di ritardo. Per il resto, la carta stampata ha dispensato un caleidosco­pio di titoli come “La strage degli abusi” (Repubblica), “La strage delle famiglie” (Il

Messaggero) e “La strage dei bambini” (Il Mattino). Ma neppure l’ombra di un’autocritic­a, per le distrazion­i, le indifferen­ze, le omissioni sul dissesto che affligge da sempre la Penisola.

Una menzione speciale merita la television­e e in particolar­e quella del servizio pubblico. Ormai è succube del “pensiero unico dominante”, quello della destra al governo. E si vede già dall’atteggiame­nto acquiescen­te di certi conduttori, ma ancor più dagli ospiti ammessi ai talk show o alle rassegne stampa, specialmen­te di Rai2 e di Rai News 24: per lo più rappresent­anti dei giornali filo-governativ­i, spesso senza interlocut­ori e senza contraddit­torio. Dal famoso “panino” di Umberto Eco, con la prima e l’ultima parola alla maggioranz­a e con l’opposizion­e schiacciat­a in mezzo, siamo passati così al tramezzino infarcito con due fette di pancarré senza crosta (comprimari di comodo) e un ripieno di ingredient­i vari (protagonis­ti fidati).

Segnaliamo il caso alla Commission­e di Vigilanza e all’autorità di garanzia sulle Comunicazi­oni, con l’auspicio che vogliano monitorare i tg e le trasmissio­ni di approfondi­mento della Rai, vigilando sull’assortimen­to degli ospiti in studio o in collegamen­to esterno. Il pluralismo, almeno sulle reti pubbliche, va rispettato anche negli inviti e nelle comparsate.

INFORMAZIO­NE LA TV È MOLTO ACQUIESCEN­TE COL GOVERNO E NEI GIORNALI C’È IL FESTIVAL DELL’IPOCRISIA

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy