Il Fatto Quotidiano

FARE LA GUERRA CON IL LIBERO MERCATO: FOLLE IDEA DI KIEV E UE

- IL COMMENTO Carlo Di Foggia

C’è solo una cosa più folle di fare la guerra, quella di farla lasciando il mercato libero di agire. Questa linea rossa unisce l’ue e l’ucraina, ma è soprattutt­o a Kiev che mostra il suo volto più insensato: in un conflitto lungo, è da qui, più che dai carri armati, che può arrivare la sconfitta.

Non c’è un evento più inflattivo della guerra, eppure l’ue va in ordine sparso. I Paesi affrontano la crisi energetica e l’inverno con il “si salvi chi può”: chi ha soldi (Berlino) protegge famiglie e imprese, gli altri sono appesi a improbabil­i “price cap” del gas. La Bce stringe la politica monetaria e i Paesi ad alto debito come l’italia varano manovre restrittiv­e. Si è mai visto nella storia qualcuno fare la guerra inseguendo il pareggio di bilancio? L’UE pensa di farlo con la Russia.

Kiev fa pure peggio, varando politiche liberiste che indebolisc­ono lo

Stato proprio quando dovrebbe prendere il controllo dell’economia per sostenere lo sforzo bellico.

Con la legge marziale (ma il progetto era precedente) il governo Zelensky ha fatto a pezzi i diritti dei lavoratori (via protezioni da licenziame­nti arbitrari, straordina­ri forzati e il diritto di organizzar­si in sindacati). Il governo ha avviato un pesante processo di privatizza­zioni riducendo anche gli obblighi imposti ai compratori: l’idea è di spingere gli investimen­ti privati, cosa che non si è mai vista in guerra. Intanto il budget pubblico viene tagliato (Scuola -17%, Gioventù -55%, Cultura -47% e la scure colpirà anche le agenzie anti-corruzione) invece di aumentare le imposte. Come ricorda il think tank Peacerep, nella seconda guerra mondiale gli Alleati avviarono un’economia pianificat­a con aumenti aggressivi delle imposte su redditi e capitale, anche per arginare l’inflazione, l’ucraina invece insiste con una tassazione fissa molto bassa (al 18%) che favorisce i ricchi e pensa a una un’imposta aggiuntiva, sempre flat, solo dell’1,5%. Parliamo di un Paese dove un abitante su due necessita di assistenza per soddisfare i bisogni di base e la disoccupaz­ione è al 28%. Se Kiev insiste con l’agenda liberista - spiega Peacerep - le prospettiv­e belliche “diventano piuttosto negative”. In Ue la stessa cosa rischia di avvenire con il supporto, già minoritari­o, alla guerra.

LIBERISMO L’UCRAINA FA A PEZZI LO STATO QUANDO INVECE LE SERVIREBBE

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