FARE LA GUERRA CON IL LIBERO MERCATO: FOLLE IDEA DI KIEV E UE
C’è solo una cosa più folle di fare la guerra, quella di farla lasciando il mercato libero di agire. Questa linea rossa unisce l’ue e l’ucraina, ma è soprattutto a Kiev che mostra il suo volto più insensato: in un conflitto lungo, è da qui, più che dai carri armati, che può arrivare la sconfitta.
Non c’è un evento più inflattivo della guerra, eppure l’ue va in ordine sparso. I Paesi affrontano la crisi energetica e l’inverno con il “si salvi chi può”: chi ha soldi (Berlino) protegge famiglie e imprese, gli altri sono appesi a improbabili “price cap” del gas. La Bce stringe la politica monetaria e i Paesi ad alto debito come l’italia varano manovre restrittive. Si è mai visto nella storia qualcuno fare la guerra inseguendo il pareggio di bilancio? L’UE pensa di farlo con la Russia.
Kiev fa pure peggio, varando politiche liberiste che indeboliscono lo
Stato proprio quando dovrebbe prendere il controllo dell’economia per sostenere lo sforzo bellico.
Con la legge marziale (ma il progetto era precedente) il governo Zelensky ha fatto a pezzi i diritti dei lavoratori (via protezioni da licenziamenti arbitrari, straordinari forzati e il diritto di organizzarsi in sindacati). Il governo ha avviato un pesante processo di privatizzazioni riducendo anche gli obblighi imposti ai compratori: l’idea è di spingere gli investimenti privati, cosa che non si è mai vista in guerra. Intanto il budget pubblico viene tagliato (Scuola -17%, Gioventù -55%, Cultura -47% e la scure colpirà anche le agenzie anti-corruzione) invece di aumentare le imposte. Come ricorda il think tank Peacerep, nella seconda guerra mondiale gli Alleati avviarono un’economia pianificata con aumenti aggressivi delle imposte su redditi e capitale, anche per arginare l’inflazione, l’ucraina invece insiste con una tassazione fissa molto bassa (al 18%) che favorisce i ricchi e pensa a una un’imposta aggiuntiva, sempre flat, solo dell’1,5%. Parliamo di un Paese dove un abitante su due necessita di assistenza per soddisfare i bisogni di base e la disoccupazione è al 28%. Se Kiev insiste con l’agenda liberista - spiega Peacerep - le prospettive belliche “diventano piuttosto negative”. In Ue la stessa cosa rischia di avvenire con il supporto, già minoritario, alla guerra.
LIBERISMO L’UCRAINA FA A PEZZI LO STATO QUANDO INVECE LE SERVIREBBE