Sangiuliano salva Sgarbi: il ministro lascia le deleghe al sottosegretario
Per il governo il caso Sgarbi è chiuso. Senza conseguenze. Chi si aspettava provvedimenti nei confronti del sottosegretario o del presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, è rimasto deluso.
A scrivere la parola fine è stato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ieri alla Camera, pur prendendo di nuovo “nettamente” le distanze dal critico d’arte e annunciando di aver chiesto una lettera di spiegazioni a Giuli, ha fatto capire di non voler prendere provvedimenti nei confronti di nessuno, né tantomeno verso Sgarbi. La vicenda è nota: parliamo della serata del 21 giugno quando, nel piazzale del Maxxi a Roma, si sono confrontati Vittorio Sgarbi e Morgan, con il dibattito trasceso a discussione sull’organo maschile e pesanti riferimenti al sesso e alle donne. Qualche pressione da Chigi o dal ministero dev’essere però arrivata perché ieri Sgarbi per la prima volta s’è rammaricato. “Condivido pienamente la posizione di Sangiuliano e mi dispiace per chiunque si sia offeso per parole che riguardavano solo me e il mio cancro”, ha detto il sottosegretario.
Ieri, dunque, Sangiuliano è stato chiamato in aula da ben tre interrogazioni: Pd, M5S e Verdi-sinistra. A tutti l’ex direttore del Tg2 ha riservato le stesse parole. “Sono da sempre contro tutte le manifestazioni sessiste e l’uso del turpiloquio, che considero inammissibile specie da parte di chi rappresenta le istituzioni e in luoghi di cultura. Il rispetto della donna è una costante della mia vita e, da conservatore, è anche estetica del comportamento”, ha spiegato il ministro. Il quale ha poi omaggiato i deputati dem con copie di Mistero napoletano di Ermanno Rea, dove s’indagano le ragioni del suicidio di Francesca Spada, giornalista culturale dell’unità, nel 1961.
I deputati, e soprattutto le deputate, però non mollano. “Allora ci deve spiegare perché la direttrice dell’osservatorio sulla parità di genere del suo ministero s’è dimessa!”, afferma Anna Laura Orrico dei 5 Stelle. “Da Sangiuliano impegni traditi e mai un incontro nonostante le denunce sulle attrici molestate”, l’accusa di Celeste Costantino, ex direttrice dell’osservatorio. “Sono stato io e non altri a decidere di togliere i fondi pubblici alle aziende cinematografiche che non rispettano le donne”, risponde l’ex giornalista, annunciando di aver provveduto a nominare una nuova direttrice. “E comunque sulla parità di genere sono chilometri avanti a voi e non accetto lezioni da nessuno!”, ancora Sangiuliano, quasi a sfidare l’aula. “Lei è diventato un ministro declamatorio, fa grandi annunci, ma fatti zero”, la replica di Elisabetta Piccolotti (Allenaza Verdi Sinistra).