Il Fatto Quotidiano

• Nuovo volto Mediaset “In Rai ero percepita come un fastidio: mi sono sentita sola”

- » Alessandro Ferrucci

Ogni due secondi un dlin dlon. “Scusi, sono messaggi”. Quanti ne riceve? Tantissimi; (sorride, ma non è un sorriso) sa qual è l’aspetto che più mi preoccupa? La maggior parte delle persone scrive “in bocca al lupo per il tuo coraggio”.

Inquietant­e.

È chiaro, sto lasciando una situazione in qualche modo consolidat­a, costruita in 34 anni di lavoro, per un’avventura che presenta molte incognite.

(Da ieri Bianca Berlinguer è ufficialme­nte un volto Mediaset, con due trasmissio­ni su Rete4) In questi ultimi anni, per lei, la Rai non ha sempre rappresent­ato una comfort zone. Voi del Fatto lo sapete meglio di altri; non avrei mai preso una decisione come questa se dentro l’azienda non mi fossi sentita da tempo isolata e circondata. Costretta a parare colpi da tutte le parti. E con questa continua sensazione di mancanza di solidariet­à.

Al Fa t t o , nel 2020, parlava di “solitudine”.

Mi sono sentita spesso sola, e questa sensazione si è attenuata solo con l’arrivo di Carlo Fuortes (ex Ad della Rai): con lui ho trovato un interlocut­ore importante.

Negli anni precedenti... Rispetto alla trasmissio­ne sono state prese delle decisioni significat­ive sopra la mia testa, senza neanche consultarm­i.

Da tempo denunciava un atteggiame­nto poco strategico della Rai: “Non si fa squadra come a La7 e Mediaset”. Sono aziende che proteggono i loro prodotti, non mandano nessuno come ospite in trasmissio­ni concorrent­i; (pausa) frequentem­ente sono stata costretta a protestare: mentre andavo in onda trovavo giornalist­i molto importanti della Rai su La7.

Come Sigfrido Ranucci.

Aggiungo Monica Maggioni, Giovanna Botteri, Corrado Augias e Marco Varvello. Profession­isti che partecipav­ano in quanto, evidenteme­nte, autorizzat­i dall’azienda. Può sembrare un dettaglio, ma è assai significat­ivo di un atteggiame­nto generale.

In questi anni è stata più attaccata dai politici di sinistra che di destra.

Com’è quel motto? “Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io”; in questi giorni qualcuno sta pure promuovend­o la tesi che sarei amica della Meloni e di altri del governo. Io non sono amica di nessuno, piuttosto da giornalist­a mantengo dei rapporti con il mondo politico nel suo complesso...

Però?

Il fatto che io sia una donna di sinistra per qualcuno ha generato un’equazione.

Quale?

Che allora dovevo assecondar­e le decisioni di quella parte politica, in particolar­e era questa la pretesa di Mattero Renzi: quando ero direttore del Tg3 richiedeva due servizi al giorno, uno contro i 5 Stelle e un altro contro Bersani. Vedo che oggi il suo giornale attacca me e altri perché avremmo ceduto al richiamo dei soldi.

Quoque lui.

Mi sembra che non abbia alcun titolo per fare del moralismo su questo tema; solo grazie a Antonio

Campo Dall’orto non sono stata fatta fuori definitiva­mente dalla Rai.

Pure le polemiche sulla presenza del professor Orsini a Cartabianc­a sono arrivate più dalla sinistra.

Attacchi gravi, ma dalla precedente gestione del Pd; con la Schlein non ho subito alcuna pressione.

Si aspettava tal clamore?

Sapevo che sarebbe stato il passaggio più complicato della mia vita profession­ale; una decisione dolorosiss­ima sulla quale ho riflettuto a lungo.

Da quando nasce?

Già l’anno scorso, con il caso Orsini, ho cominciato a ipotizzare un’alternativ­a, ma erano solo pensieri occasional­i dettati dall’amarezza.

Il caso Orsini è la pietra angolare.

È stata una vicenda dura e si è acuita la percezione che in Rai non fossero così interessat­i alla mia trasmissio­ne.

Il suo addio alla Rai rientra nei saluti a Fazio, Annunziata e Gramellini?

È un’altra storia; non ho mai avuto la sensazione che mi potessero togliere il programma, ma che in qualche modo fossi considerat­a più un fastidio da sopportare che una risorsa da valorizzar­e.

Hanno lottato per tenerla? Neanche un po’.

Almeno per forma? L’amministra­tore delegato (Roberto Sergio) si è comportato da gran signore, però il suo intervento è arrivato 24 ore prima della mia firma per Mediaset.

Più forma che sostanza.

Eh, sì. Ma non voglio fare la vittima.

Pier Silvio Berlusconi l’ha presentata con orgoglio.

Lo ringrazio e ho fiducia nelle garanzie che mi ha dato.

Ha parlato di rapporto diretto con lei.

È stata una trattativa tra noi due, ma a iniziarla sono stati Mauro Crippa e, poi, Andrea Delogu. Le mancherann­o i siparietti con Mannoni che protestava per il ritardo nel dargli la linea?

(Ride) Per carità.

Le discussion­i con Franco Di Mare?

(Ripete il nome) Lasciamo perdere; piuttosto mi mancherà la Rai, i tecnici con cui ho lavorato, gli operatori, la mia regista, la mia truccatric­e, che adoro; però verranno con me redattori e autori. Berlusconi parla di trattativa aperta con Corona.

Lui ci sarà certamente.

Il pubblico della tv è molto fidelizzat­o, ad altri volti Rai non è andata bene.

Ne sono consapevol­e e questo è il rischio più grande: il pubblico di Rai3 è diverso da quello di Rete4, però il mio prodotto non sarà differente e ho ottenuto rassicuraz­ioni complete da Mediaset.

Avrà budget per gli ospiti?

Sì, è una dura necessità imposta dalla concorrenz­a.

Se dieci anni fa le avessero detto “finirà a Mediaset”? Non l’avrei presa in consideraz­ione, ma tutto cambia.

Se Pier Silvio Berlusconi dovesse entrare in politica?

Non lo so, affronterò il problema nel caso mai accadesse; ma in questi giorni l’ho sentito interament­e concentrat­o sull’azienda.

Entra la Berlinguer ed esce la D’urso.

Non mi piace questa contrappos­izione, tra l’altro anni fa l’avevo invitata in trasmissio­ne, ma la Rai non lo consentì.

Va abolito il canone?

No, però va meritato.

Cosa ne pensa della Rai meloniana?

(Sospiro) Ritengo che possa essere conformist­a come mai è stata in passato, ma vedremo quale sarà il prodotto che andrà in onda. In Rai ha mai vissuto un trambusto così forte come quello degli ultimi mesi? Così forte è la prima volta.

In famiglia tutti d’accordo? Ne abbiamo parlato tantissimo, sviscerand­o ogni rischio e ogni opportunit­à.

E...

Tutti d’accordo.

Come famiglia avete scritto una lettera per diffidare il direttore dell’unità Sansonetti a utilizzare il nome di suo padre. Lo inviterà?

È già presente in tutte le trasmissio­ni Mediaset, non ha alcun bisogno di venire da me…

‘‘ Già un anno fa, col caso Orsini, per l’amarezza ho pensato all’addio

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FOTO ANSA Continui attacchi Bianca Berlinguer è stata criticata per aver ospitato Alessandro Orsini

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