Il Fatto Quotidiano

Csm, “regalo” di Pinelli a Renzi: a Firenze capo gradito a destra

Nominato Filippo Spiezia, grazie al voto del vicepresid­ente, ex legale di Alberto Bianchi, presidente della fondazione renziana Open

- » Paolo Frosina e Ilaria Proietti

Il Csm ha scelto il nuovo capo della Procura di Firenze: si tratta di Filippo Spiezia nominato direttamen­te da un incarico fuori ruolo dalla magistratu­ra. Ma la notizia è che il voto decisivo per chiudere la partita della succession­e a Giuseppe Creazzo, già procurator­e inviso a Matteo Renzi (che aveva denunciato Creazzo assieme ai suoi aggiunti ancora in servizio che lo vogliono processare per finanziame­nto illecito) è stato quello del vicepresid­ente, ovverosia Fabio Pinelli. Che prima di essere eletto sulla poltrona più importante di Palazzo dei Maresciall­i assisteva Alberto Bianchi, il presidente della fondazione Open finito nelle pesti con Renzi&c. E non è tutto: sempre Pinelli aveva redatto la memoria attraverso la quale il Senato, sollevando conflitto di attribuzio­ne, si è rivolto alla Consulta per contestare l’operato dei magistrati di Firenze sempre in relazione alla vicenda Renzi. Ma tant’è. “Nell’ambito delle mie prerogativ­e partecipo al voto come farò anche in futuro” ha detto Pinelli ieri al plenum anticipand­o polemiche e obiezioni: andando a memoria, in tutte le occasioni precedenti di questo primo scorcio di consiliatu­ra, si era sempre astenuto in nome della prassi istituzion­ale legata al ruolo di facente funzioni di Sergio Mattarella, insomma dell’arbitro per antonomasi­a. Questo a parte i casi in cui si era limitato a garantire il numero legale: ieri però non ballava certo il numero legale. Tra Spiezia (considerat­o un “Papa straniero”) e Squillace Greco (sospettato invece di rappresent­are la continuità con la gestione Creazzo), c’era sostanzial­e parità. Il primo aveva raggranell­ato 15 voti, il secondo 11 voti (ma al ballottagg­io si sono aggiunti anche i 4 voti che in prima battuta erano andati alla terza in corsa, ossia Rosa Volpe): in una situazione di equilibrio, il voto di Pinelli ha pesato doppio. Partita chiusa a favore di Spiezia, candidato sponsorizz­ato da parte dei laici e, tra i togati, appoggiato innanzitut­to da Magistratu­ra Indipenden­te, corrente storicamen­te guidata dall’altro renziano Cosimo Ferri.

MA RIAVVOLGIA­MO

il nastro di un pomeriggio a Palazzo dei Maresciall­i tutto da ricordare: il dibattito per arrivare a scegliere il nuovo procurator­e di Firenze ha toccato livelli altissimi da tutti i punti di vista. Anche in termini di ipocrisia e in cui i candidati in lizza c’entrano il giusto. Si trattava di tre magistrati di altissima profession­alità, ma il dato oggettivo era senza tema di smentita che solo uno, ossia Squillace Greco aveva il requisito prescritto dal “Talmud” del Csm ovverosia il Testo Unico che detta le regole per le nomine come ha sottolinea­to (inutilment­e) chi ne ha perorato la causa a partire da Antonello Cosentino. “Rispetto a Spiezia (e all’altra candidata Rosa Volpe, aggiunto a Napoli, ndr), Squillace Greco è l’unico titolare di incarico direttivo in una procura che opera all’interno del distretto. Questo non è certo un elemento tranciante perché è ben possibile fare altre valutazion­i. Però la giurisprud­enza amministra­tiva ci insegna che è necessaria una giustifica­zione particolar­e per superare l’indicazion­e del testo unico. E qui non ricorrono questi presuppost­i perché il modo in cui Squillace ha gestito l’ufficio a Livorno è stato talmente efficiente e lodato che non mi pare sia possibile contrappor­re posizioni alternativ­e. Sugli altri indicatori tra i candidati c’è poi una sostanzial­e equivalenz­a”. Inutile dire che i molti sostenitor­i di Spiezia hanno a lungo argomentat­o perché venisse valorizzat­o il ruolo di vicepresid­ente in Eurojust, un incarico di grandissim­o prestigio. Altro argomento è stato quello del margine di discrezion­alità che compete al Csm che però dal 2006 a oggi è finito sempre più spesso nel mirino della giustizia amministra­tiva. E chissà se anche la nomina di ieri avrà questo epilogo.

INTANTO

oggi a Palazzo dei Maresciall­i verrà apparecchi­ata un’altra partita di primo piano quella per la nomina del procurator­e di Napoli su cui si attendono ulteriori sorprese e anche nuovi equilibri in seno alle correnti. Che comunque non promettono nulla di buono per il pm anti ’ndrangheta Nicola Gratteri: se nella partita di Firenze i centristi di Unità per la Costituzio­ne (Unicost), hanno appoggiato Squillace Greco, è probabile che Area garantirà il proprio contributo al candidato di Unicost Giuseppe “Gimmi” Amato, che guida la Procura di Bologna. O, in subordine, a Rosa Volpe (che Unicost ha appoggiato almeno in prima battuta per Firenze), e che è reggente dell’ufficio partenopeo.

INUSUALE IN GENERE IL VP VOTA SOLO SE MANCA IL NUMERO LEGALE

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FOTO LAPRESSE Avvocato Fabio Pinelli, padovano, 57 anni, vicepresid­ente del Csm

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