Lady Agnelli in Svizzera: i pm analizzano i passaporti
Al vaglio ci sono i vecchi passaporti di Marella, con i timbri che segnano i suoi movimenti; le fatture per le cure mediche, che mostrerebbero come la permanenza nello chalet svizzero nei pressi di Gstaad si sarebbe limitata a brevi periodi estivi; i verbali delle prime testimonianze del personale che si occupava della vedova dell’avvocato a Torino, ma che secondo gli inquirenti veniva stipendiato dal nipote John Elkann o da società a lui riconducibili. E ancora, i carteggi interni alla famiglia, da cui emergerebbero tracce di una strategia complessiva: in Italia, dopo la morte di Gianni Agnelli, niente doveva essere intestato alla ex moglie Marella. Nessuna utenza, nessun rapporto di lavoro salariato, persino i cani. Il rischio sarebbe stato quello di mettere in discussione il baluardo della successione: la residenza svizzera di Marella Caracciolo, che ha consentito il passaggio ereditario dello scettro al nipote John Elkann, saltando Margherita Agnelli, figlia di Marella e Gianni Agnelli e madre di John. Un salto generazionale consentito dal diritto elvetico, ma non da quello italiano, secondo il quale i figli hanno sempre diritto a una quota legittima del 50%.
La Procura di Torino non è interessata alla dinasty familiare sull’eredità, ma agli eventuali aspetti penali e tributari che comporterebbe la simulazione di una residenza estera di Marella Caracciolo, scomparsa nel 2019. I pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Giulia Marchetti sono convinti di avere solide basi per poter contestare almeno un biennio di tasse non pagate: 2018 e 2019. E per rafforzare questa convinzione, la settimana prossima saranno sentiti altri testimoni.
SI PARTE
dalla mancata dichiarazione del vitalizio di 500 mila euro mensili che, in base agli accordi stipulati dopo la morte di Gianni Agnelli,
Margherita versava alla madre Marella: un occultamento che, se fosse provato, riguarderebbe introiti per 8 milioni di euro. Al momento sono tre gli indagati, a cui è contestata la frode fiscale, per dichiarazione infedele al Fisco: Gianluca Ferrero, commercialista della famiglia Agnelli e presidente della Juventus, coinvolto per aver redatto le dichiarazioni dei redditi; il notaio svizzero Urs von Grunigen, esecutore testamentario di Marella, indagato per aver controfirmato quelle dichiarazioni; John Elkann, presidente di Stellantis ed editore di Gedi.
Ma il vero obiettivo dell’indagine potrebbe diventare un
altro. La Guardia di Finanza ha acquisito documentazione presso una serie di fiduciarie che custodiscono parte del tesoro della famiglia Agnelli-elkann: Nomen fiduciaria, Sogefi, P fiduciaria. Casseforti che custodiscono redditi di ben altro ordine di grandezza: se i pm dovessero provare che quei guadagni sono stati nascosti illegittimamente all’erario, l’agenzia delle Entrate potrebbe presentare il conto agli eredi di Marella. Mentre Margherita potrebbe sfruttare l’inchiesta per rovesciare le cause civili, per arrivare a rimettere in discussione il controllo dell’impero Agnelli-elkann. Gli avvocati della famiglia Elkann, finora, hanno sempre ritenuto le richieste di Margherita illegittime.