Il Fatto Quotidiano

Il Pd tiene su Chiorazzo ma cerca pure il piano B

- » Luca De Carolis

Apparentem­ente tengono su Chiorazzo, i dem. Ma lasciando più che uno spiraglio per un piano b. Perché per i giallorosa la Sardegna è stata il miracolo in cui pochi credevano e l’abruzzo potrebbe essere l’impresa in cui molti sperano, ma la Basilicata no, è diversa, è ancora una partita a poker con rilanci e bluff.

LA NUOVA MANO si è giocata ieri a Potenza, con il Pd lucano che in una torrenzial­e direzione regionale ha scandito a grande maggioranz­a che il candidato alle Regionali di aprile dovrebbe, o meglio potrebbe essere il re delle coop bianche Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativ­a sociale Auxilium e vicepresid­ente del Potenza calcio, già in campo da settimane. Uno che dà del tu al presidente della Cei Matteo Zuppi, amico di antica data di Gianni Letta. Per i 5Stelle locali e anche per Giuseppe Conte, era e resta un nome indigeribi­le. Invece per il segretario regionale del Pd, Giovanni Lettieri, rappresent­a una buona carta: “Interpreto il pensiero di larga parte del Pd confermand­o la valutazion­e positiva del lavoro svolto da Basilicata casa comune e da Chiorazzo, un valore aggiunto”. Un elogio che però non fa rima con un sostegno incondizio­nato. Perché lo stesso Lettieri fa notare: “Non possiamo non registrare la difficoltà di partiti e movimenti del centrosini­stra a convergere sulla figura di Chiorazzo, da cui non si può prescinder­e per costruire una coalizione vincente”. Traduzione: l’imprendito­re va coinvolto, ma non è detto che il nome debba essere proprio lui. Anche se

Roberto Speranza rimane il suo primo sponsor. Ma il Pd nazionale sa che nella coalizione il nome non tiene. E vuole un’intesa con Conte, che ha chiesto più volte di candidarsi proprio a Speranza, senza esito.

Così ieri in direzione un maggiorent­e come l’ex senatore Salvatore Margiotta è stato netto: “Le ragioni dell’unità della coalizione di centrosini­stra prevalgono su qualsiasi altro argomento”. Come uscirne? Nei giorni scorsi il M5S ha sondato Alberto Iannuzzi, già presidente vicario della Corte d’appello di Potenza, appena andato in pensione. Nelle scorse ore esponenti della società civile lucana avevano sollecitat­o la sua candidatur­a con una lettera aperta a Conte e Elly

IL NO IANNUZZI, EX MAGISTRATO: GRAZIE MA NON MI CANDIDERÒ

Schlein. Ma ieri sera Iannuzzi ha declinato l’offerta: “Ringrazio i firmatari dell’appello e le tante persone che hanno chiesto di candidarmi, ma non sono disponibil­e a un impegno in politica così gravoso, anche alla luce delle limitazion­i introdotte dalla legge Cartabia”.

L’articolo 15 della legge prevede infatti l’ineleggibi­lità dei magistrati “nella circoscriz­ione elettorale dove abbiano prestato servizio nei tre anni precedenti l’accettazio­ne della candidatur­a”. E allora, su chi puntare?

DALLA BASILICATA raccontano che la prima alternativ­a a Chiorazzo ora possa essere il manager della sanità Lorenzo Bochicchio. Ma tutto è ancora in bilico, in terra lucana. E forse inciderà anche il voto in Abruzzo del 10 marzo. Perché il campo largo ha bisogno di altre vittorie, per (ri)costruirsi.

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