Vittimismo a destra Salvini: “Hanno spiato soprattutto i nostri”
La politica ci va coi piedi di piombo, almeno fino a quando il quadro non sarà più chiaro. Anche se poi, impegnato in campagna elettorale in Abruzzo, Matteo Salvini non si trattiene. “C’è una lista di centinaia di persone spiate da un servitore dello Stato infedele, provate a dire qual è il partito con più donne e uomini illegalmente spiati?”, chiede ai militanti il leader leghista durante un comizio elettorale. Tra i leader, prima di lui, aveva parlato solo Matteo Renzi. Che ha invitato Guido Crosetto, colui da cui tutto è partito, ad andare a parlarne venerdì prossimo alla Leopolda. “Sono stato il primo a subire dossieraggio per la vicenda della casa. In un Paese civile le istituzioni non organizzano hackeraggi di Stato come quelli che stanno emergendo”, osserva il leader di Italia Viva.
Fino a quel momento c’erano andati tutti coi piedi di piombo, soprattutto nel centrodestra, dove a parlare erano state solo le seconde e terze file. Raccontano, infatti, che un paio di giorni fa, all’uscita delle prime notizie sull’inchiesta, Crosetto abbia postato sulla chat dei ministri i primi articoli dei quotidiani sulla vicenda, raccogliendo reazioni “fredde”. Qualche breve commento, soprattutto emoticon, con faccine varie, e basta. A conferma della prudenza della compagine ministeriale. Delusione del ministro della Difesa, che si aspettava più solidarietà e di vedersi riconosciuto il merito d’aver scoperchiato il vaso. Ma l’input da Palazzo Chigi continua a essere “wait and see”. Prudenza massima, questa è la linea Meloni-fazzolari.
Il capitolo meno oscuro sembra quello che riguarda i tre giornalisti del Domani (Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine) che da Striano cercavano conferme a notizie ricevute altrove e che poi