Il Nyt: “L’esercito ucraino non si sta più difendendo”
Il quotidiano americano: “Non è solo per la mancanza di aiuti e munizioni, le linee al fronte non preparano fortificazioni e trincee”
Un approfondito studio del New York Times analizza le immagini satellitari della compagnia statunitense Planet Labs: “Non è solo per la mancanza di aiuti e munizioni, le linee al fronte – scrive il Nyt – non preparano fortificazioni e trincee”. Le immagini satellitari mettono a confronto le linee difensive russe con quelle ucraine. Nei territori conquistati dalla Russia vediamo chilometri di denti di drago, enormi punte di cemento conficcate nel terreno per bloccare l’avanzata dei mezzi di terra, e più avanti profonde trincee a rafforzare questa difesa. Qualche chilometro più in là ci sono le trincee mobili che vanno ad avanzare man mano che i battaglioni conquistano terreno.
LE IMMAGINI
in questione ritraggono la linea difensiva della città di Verbove, regione di Zaporizhzhia, lì dove gli ucraini hanno provato ad avanzare durante la controffensiva di questo autunno senza successo. Ma oggi non è questa l’area più dinamica del fronte, andando qualche chilometro a nord-est troviamo i territori rapidamente conquistati dall’esercito di Mosca nell’ultima settimana: Avdiïvka, Lastochkyne, Orlivs’ka. Le immagini che il giornale statunitense mostra rivelano la situazione disastrosa a livello difensivo nella regione. Attualmente l’ucraina si trova a dover scavare trincee mentre è sotto il fuoco nemico e allo stesso tempo cerca di attaccare. Secondo quanto gli alti ufficiali dichiarano, l’esercito ucraino indietreggiando e lasciando qualche trincea sta cercando di infliggere quanti più danni possibili all’esercito russo. Si cerca di eliminare quanti più soldati e mezzi possibili.
Intanto sui social alcuni medici dell’esercito denunciano la situazione di difficoltà estrema. Non sono solo le munizioni a mancare, ma anche medicine e kit di primo soccorso. Nelle immagini satellitari si vede chiaramente una linea difensiva tratteggiata, con enormi buchi privi di trincee. Uno dei motivi dell’attuale accelerata della avanzata russa sta nel fatto che le linee difensive ucraine finora utilizzate dall’esercito di Kiev erano state pensate e realizzate sin dal 2014, mentre ora ci si trova a improvvisare. Un’altra delle ragioni di questa debole difesa potrebbe stare nel fatto che l’esercito di Kiev si è concentrato troppo sulla annunciata controffensiva autunnale, lasciando indietro la parte difensiva. D’altro canto le difese russe non sono state improvvisate man mano che l’esercito avanzava. A fine 2022 vi è stata un’estesa campagna di messa in sicurezza dei territori sottratti a Zelensky. Il presidente ucraino, riguardo le disfatte del proprio esercito sul fronte di Avdiivka, si mostra sempre più rassicurante e meno preciso nei dettagli. Intanto nella regione di Ivano-frankivska, all’estremo opposto del paese, ci si affretta a reclutare compagnie disposte a mandare i propri lavoratori al fronte a scavare trincee. Il piano è di coinvolgere quanti più civili possibile per la realizzazione di una nuova barriera per cercare di arginare l’avanzata di Mosca. La paga è di 500 al mese più vitto e alloggio.
Dall’altra parte il vice primo ministro russo Marat Khusnullin visita la neo-conquistata Avdiivka. In un video messaggio dichiara che il progetto di ricostruzione della città è già in porto. Sono chiaramente strategie legate alla guerra che portano da un lato e dall’altro a spingere i civili a rimanere quanto più tempo possibile nelle vicinanze del fronte. L’attuale situazione si presenta in una settimana di dichiarazione di fuoco da parte di Putin che cita l’arma nucleare, mentre gli Stati Uniti rispondono che se l’ucraina perderà la Nato si scontrerà con la Russia per forza di cose, Macron mette in mezzo la questione dei nostri soldati al fronte ucraino e Ursula von der Leyen annuncia l’urgenza di una produzione di armi in uno sforzo congiunto mai visto in Europa. Intanto Zelensky piange miseria per le munizioni e l’idea di una negoziazione si allontana sempre di più.
SUL CAMPO I RUSSI PIANTANO I “DENTI DI DRAGO”