L’anm spara sul governo: i test “dileggio dell’ordine giudiziario”. Mai avvocati giudici
L’Anm boccia la linea di governo e maggioranza senza appello. No ai test psicoattitudinali, pensati da Licio Gelli quando l’ex capo della P2 scrisse il “Piano Rinascita”, no alla separazione delle carriere, “una cattiva riforma”, no ai concorsi riservati a categorie, per diventare magistrato, anticostituzionali. È la linea del sindacato delle toghe tracciata ieri dal “Parlamentino”. Su questi temi le critiche sono state unanimi, ma non, invece, sul ddl Nordio, quello che prevede l’abolizione dell’abuso d’ufficio. È stato messo ai voti un documento e MI, la corrente conservatrice, si è astenuta. A maggioranza il “Parlamentino” ha espresso “fermo dissenso su ogni iniziativa di riforma del processo penale che comporti vuoti di tutela in settori nevralgici, come quello della Pubblica amministrazione, e che cagioni rallentamenti ed aggravi all’efficienza della giurisdizione”. Quanto ai test psicoattitudinali, secondo il presidente dell’anm Giuseppe Santalucia sarebbero “un dileggio dell’ordine giudiziario”. Quando i cronisti gli riferiscono il pensiero di Gasparri (Fi), secondo cui per alcune inchieste i magistrati “meriterebbero il Tso”, Santalucia ribatte: “Siamo sempre lì, inchieste che non piacciono, processi non graditi, la risposta è questa”. Come dire, l’idea fa parte della linea politica per stoppare il lavoro della magistratura. Con i test, sottolinea Santalucia, c’è un “pericolo di omogeneizzazione delle menti” e bisognerà poi stabilire “chi sia il giudice della psiche: se una commissione nominata da un consiglio o un medico”, oltre a capire “quale sia ad esempio l’incidenza del giudizio su una prova scritta eccellente”. Il segretario dell’anm, Salvatore Casciaro parla di “discredito”, di “delegittimazione” e ricorda che “nessuna categoria ha controlli sull’equilibrio come la nostra”. I test sono stati suggeriti al governo dal centrodestra più renziani che in commissione Giustizia del Senato giovedì hanno votato un emendamento a firma di Zanettin, Fi, inserito nel parere al decreto legislativo sulla riforma Cartabia. Infine, sull’ipotesi di riservare solo ad avvocati con 10 anni di esperienza un concorso per diventare magistrato, l’anm invita governo e Parlamento “ad abbandonare qualunque iniziativa legislativa che si risolva nella compressione della indipendenza della magistratura”, come un concorso per pochi e pure “semplificato”. Ricorda che “l’unica modalità di accesso alla magistratura prevista dalla Costituzione è quella del pubblico concorso, aperto a tutti”.