Sì alla missione anti-houthi anche dai 5S “Solo difensiva”
Alla fine i 5Stelle hanno detto sì. Anche se per evitare l’ennesima spaccatura a sinistra è servita una mattinata di convulse trattative. Però il risultato politico che il governo – e il Pd – volevano è arrivato: ieri tutti i partiti in Parlamento, fatta eccezione per i rossoverdi di Avs, hanno dato il via libera alla partecipazione italiana a tre missioni internazionali, compresa Aspides, la più discussa, perché prevede l’impegno diretto dell’italia nella difesa militare delle navi che transitano per il Mar Rosso. Ed è proprio su Aspides che Avs si è differenziata con il suo No, mentre ha dato il via libera a Levante, che porterà sostegno alla popolazione di Gaza, e a Euam Ukraine, per il rafforzamento della missione civile europea in Ucraina. Ma il fatto più rilevante è il sì del M5S, che in cambio del via libera al dispositivo della risoluzione di maggioranza ha incassato il parere favorevole del governo al suo testo, che impegna l’esecutivo “a garantire la natura difensiva di Aspides” e a “informare costantemente il Parlamento” sulla missione.
COSÌ IL CAPOGRUPPO
alla Camera Francesco Silvestri rivendica: “Abbiamo convinto il governo a modificare le regole di ingaggio”. Mentre il Pd sostiene di aver mediato tra i 5Stelle e la maggioranza. A pochi giorni dal voto in Abruzzo, per i dem era essenziale dare un’immagine di unità con il M5S. Anche se i grillini precisano: “La trattativa con il governo l’abbiamo condotta da soli, volevano togliere ogni riferimento alla natura difensiva di Aspides”. Mentre nelle riunioni riservate Giuseppe Conte avrebbe spiegato che “noi non siamo per il disarmo generalizzato”, ma per l’impiego della forza nei casi e nei modi dovuti. Però la distanza con il governo sulla politica estera resta enorme, come ricordato da Riccardo Ricciardi: “A noi non interessa se il presidente degli Stati Uniti è Biden o Trump, ci preme che non si vada a fare gli inchini a Washington come ha fatto Meloni”.