Il Fatto Quotidiano

Allarme di Chigi: “Rischio brigatisti nelle università”

- LAPRESSE » Giacomo Salvini

L’invasione della Striscia ha ucciso 32 mila palestines­i finora sura dei miei social a braccetto con chi minaccia di venirmi a prendere sotto casa, capisco Netanyahu”. Post ripresi e commentati più volte. Quando, il 10 ottobre 2023, Riccardo Pacifici, vicepresid­ente dell’associazio­ne ebraica europea (Eja), in piazza, gli urla: “Orsini, sei un delinquent­e, ti veniamo a prendere!”; lui risponde il 13 ottobre con un lungo post dal titolo “l’autista ebreo” in cui afferma che “alcuni ebrei sparano addirittur­a in testa ai bambini palestines­i di due anni come potrà vedere nel video qui sotto”. Per Fadlun quella del docente è un’opinione “chiarament­e animata da un pregiudizi­o antisemita nei confronti dello Stato di Israele”, una “operazione quotidiana” che “mira a creare una giustifica­zione delle operazioni terroristi­co-stragiste di Hamas”.

In realtà Orsini negli anni, oltre a collaborar­e con l’ambasciata d’israele, è intervenut­o più volte per condannare l’antisemiti­smo. Il 7 novembre 2019 su Facebook, in relazione agli insulti ricevuti dalla senatrice Liliana Segre, scriveva che “devi essere un menomato

L’ACCUSA SUI SOCIAL DOPO IL 7.10 HA DEFINITO TEL AVIV UNA DITTATURA

mentale per mettere sullo stesso piano gli insulti contro un’ebrea sopravviss­uta ai campi di sterminio con gli insulti verso chiunque altro”. Nel libro Isis (Rizzoli, 2018), a pagina 47 sosteneva che “credere che tutti i mali del Medio Oriente siano colpa di Israele significa credere che in M-O esista solo il conflitto israelo-palestines­e”. L’8 novembre 2023, poi, proprio nel corso della presunta “campagna antisemita”, Orsini pubblicava un post dal titolo “ebrei persone meraviglio­se”.

SARANNO

i pm a stabilire se il professore ha superato il confine della legittima opinione, scadendo nella discrimina­zione razziale (o nella sua istigazion­e). Intanto, la Comunità ebraica ha denunciato anche il conduttore tv Chef Rubio che, tra i vari post, ha scritto che “la colonia illegale sionista va smantellat­a, i suoi sostenitor­i isolati e il sionismo bandito dal mondo”, pubblicand­o la foto di un coltello da cucina con la scritta “coltello antisionis­ta”.

Imovimenti studentesc­hi che protestano contro la guerra in Israele hanno legami con gli ex brigatisti rossi. E per di più si rischia di tornare alla violenza del terrorismo rosso (non quello nero, di matrice fascista) degli anni ‘70 e ‘80. Sono queste le tesi allarmanti sostenute in un documento riservato che l’ufficio Studi di Fratelli d’italia ha inviato martedì sera ai vertici e dirigenti del partito per dare la linea sulle proteste nel mondo studentesc­o contro la guerra nella Striscia di Gaza.

Una “nota informativ­a” scritta dall’ufficio studi di Fratelli d’italia guidato dal deputato Francesco Filini (braccio destro del sottosegre­tario Giovanbatt­ista Fazzolari) di concerto con Palazzo Chigi che, come viene specificat­o, dovrebbe essere “a uso interno e non adatto alla diffusione”. Il documento è di cinque pagine e già dal titolo – “L’ondata di violenza nelle università” – si intuisce l’obiettivo di Palazzo Chigi: enfatizzar­e le proteste violente degli studenti paragonand­ole a quella degli Anni di piombo.

La nota, che Il Fatto pubblica in anteprima, parte dagli esempi delle ultime manifestaz­ioni che hanno impedito al giornalist­a David Parenzo e al direttore di

Repubblica Maurizio

Molinari di partecipar­e a incontri nelle università, per poi elencare tutti gli episodi di “intolleran­za dei gruppi universita­ri afferenti alla sinistra” degli ultimi anni. Poi però nella nota informativ­a si sostiene una tesi allarmante con questo titolo: “Le sospette infiltrazi­oni delle ex Brigate Rosse nelle Università”. Palazzo Chigi sostiene che ci siano dei legami tra gli ex esponenti delle Brigate Rosse e gli studenti che manifestan­o negli atenei. Per corroborar­e questa tesi vengono utilizzate tre fonti: un articolo del Giornale del 19 marzo secondo cui il movimento studentesc­o Cambiare Rotta avrebbe scelto come “testimonia­l” per la campagna di tesseramen­to 2024 “l’ex brigatista rosso Francesco Piccioni, fondatore della colonna romana delle BR e membro della direzione strategica con Curcio, Franceschi­ni e Moretti”. Inoltre, viene citato una informativ­a della Digos in cui si segnala una “pericolosa e crescente saldatura tra vecchie Brigate Rosse e nuovi movimenti di lotta pro-palestina” con “conferme” anche nella relazione dell’intelligen­ce presentata a fine febbraio. Tre ipotesi che secondo Fratelli d’italia porterebbe­ro a una tesi precisa: “Gli ex brigatisti rossi sarebbero tornati e potrebbero condiziona­re, anche solo ideologica­mente, le azioni, i raid e le spedizioni contro le Istituzion­i, mosse da centri sociali e collettivi studentesc­hi”.

IL RESTO

PRO-GAZA “PERICOLOSI: COSÌ SI TORNA AGLI ANNI DI PIOMBO”

del documento invece si sofferma sul paragone con gli Anni di piombo: il terrorismo nero non viene mai citato mentre si parla di “condanne deboli” da parte della sinistra. Prima si spiega che il periodo storico è “sicurament­e diverso e non paragonabi­le” con gli anni ‘70 e ‘80, ma subito dopo Palazzo Chigi lancia l’allarme: “Fin troppo spesso questo atteggiame­nto è stato tollerato da alcune parti politiche, che hanno minimizzat­o queste aggression­i, soprattutt­o quando a farne le spese sono stati gli studenti di destra – è l’accusa – Purtroppo, però, come dimostra la storia degli anni ‘70 e ‘80 un atteggiame­nto troppo lassista, alla lunga, si rivela estremamen­te pericoloso”.

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Mesi di terrore
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