“Giorgia, stai con Ursula?”: Salvini adesso aizza Le Pen
Alla festa di Salvini si fa notare di più chi non c’è andato. Marine Le Pen diserta l’incontro romano del gruppo dell’estrema destra europea “Identità e democrazia”, organizzato dal capo della Lega, e si limita a un videomessaggio. Ma è comunque un bel regalo per Matteo Salvini: un attacco frontale a Giorgia Meloni. “La mia domanda è per la premier”, dice Le Pen. “Signora prima ministra, sosterrete o no un secondo mandato della signora Von der Leyen? Io credo di sì. E così contribuirete ad aggravare le politiche di cui soffrono i popoli d’europa. Dovete dire la verità agli italiani, dovete dire cosa farete. Sono convinta che in Italia, a destra, l’unico candidato che si opporrà alla signora Von der Leyen è Matteo Salvini”.
L’INTERVENTO
di Le Pen è il punto più alto di una convention dimessa. Salvini è ombroso, stizzito con la stampa italiana che in questi giorni ha fatto la conta delle assenze: quelle interne (Zaia, Fredriga, Fontana, Romeo, Centinaio) e soprattutto esterne (oltre al partito di Le Pen, i tedeschi di Afd, che non sono stati invitati). Il leader della Lega arriva agli studi cinematografici di via Tiburtina, entra in sala e si lamenta subito per la musica in sottofondo: “Mettete qualcosa di diverso da ’sta rottura di coglioni? Mette un’ansia, è da ricovero”. Sul palco lo precedono i rappresentanti dell’estrema destra austriaca, delle Fiandre e portoghese. Anche il lusitano André Ventura attacca Meloni: “Perché dovremmo sostenerla? L’unico politico che difende le nazioni è Salvini”. Ospite d’onore, il trumpiano Vivek Ramaswamy, che si scaglia contro le ossessioni della destra, le stesse a ogni latitudine: cultura woke, ideologia “gender”, immigrazione, politiche contro i combustibili fossili.
INFINE
tocca a Salvini, applaudito dalla compagna Francesca Verdini in platea. Rende il favore a Le Pen, definendo Emmanuel Macron un uomo “pericoloso”, che spinge l’europa e l’italia “verso la terza guerra mondiale”. Poi il crociato leghista si lancia in una scivolosa tirata anti islamica. “Tutte le religioni si sono evolute, solo un testo sacro rimane incompatibile con libertà e diritti: l’interpretazione letterale del Corano è incompatibile con la civiltà occidentale”. Il suo messaggio a Meloni è attenuato da una premessa: “Il governo italiano andrà avanti fino al 2027, non un minuto di meno. Non ci divideranno”. Ma c’è un però: “Io lo posso dire serenamente agli italiani che voteranno la Lega non sceglieranno mai un altro mandato con Ursula von der Leyen”. La premier no.