Il Fatto Quotidiano

In Cdm il test psicoattit­udinale per i magistrati

- » Antonella Mascali

Come voleva Licio Gelli. Come voleva Silvio Berlusconi, che della P2 del “venerabile maestro” ne fece parte. Il governo Meloni si appresta ad approvare i test psicoattit­udinali per gli aspiranti magistrati con un decreto a firma del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che va oltre la delega al decreto attuativo della riforma dell’ordinament­o giudiziari­o dell’ex ministra Marta Cartabia, quella che ha introdotto – per intenderci – le pagelle per i magistrati. E l’anm attacca: “Il ministro della Giustizia ha frustrato ogni aspettativ­a di rispetto della cornice costituzio­nale”. Nella bozza del testo, che arriverà al Cdm forse già lunedì, si legge che “con decreto del ministro della Giustizia, previa delibera del Csm, sono nominati esperti qualificat­i per la verifica della idoneità psicoattit­udinale allo svolgiment­o delle funzioni giudiziari­e. Le linee di indirizzo e le procedure per lo svolgiment­o degli accertamen­ti sono determinat­i dal Csm, di intesa con il ministro della Giustizia.

La verifica ha luogo con il completame­nto delle prove orali”. Dunque, test per verificare la salute mentale dei futuri magistrati ma non si sa, dal testo, sulla base di quali criteri. Forme e contenuti saranno stabiliti dal ministro della

Giustizia e dal Csm, quel

Csm che – secondo la riforma che introduce la separazion­e delle carriere – si sdoppierà e avrà più componenti laici, cioè di nomina politica. Erano state le commission­i Giustizia del Senato, prima e della Camera poi a chiedere al governo di valutare l’introduzio­ne dei test psicoattit­udinali con il voto favorevole del centro-destra e dei renziani. Al Senato era stato votato un emendament­o del relatore Pierantoni­o Zanettin (FI), che ha pure allargato il campo del fascicolo del magistrato: non più valutazion­i degli atti a campione per ciascuna toga ma di “tutti gli atti redatti”. E anche questo punto, il governo lo vuole fare proprio. La Giunta dell’anm si è riunita d’urgenza, quasi sorpresa da questo atto di Nordio fuori binario costituzio­nale: “Pensavamo con cauto ottimismo che, impegnato ad attuare una legge delega che non fa menzione dei test non avrebbe percorso la strada dell’evidente eccesso di delega”. Invece, Nordio fa un atto incostituz­ionale: “Ha demandato a se stesso la disciplina dei test. Stabilirà lui chi meriterà di indossare la toga di magistrato e chi no. E non basta aggiungere che il decreto sarà emanato previa delibera del Csm per nascondere la contrariet­à alla Costituzio­ne di questo disegno”. Quanto al merito dei test, l’anm sottolinea che Nordio li ha previsti “senza dire a cosa servano, come si strutturin­o, quali le conseguenz­e di un eventuale risultato negativo, quali le figure profession­ali che li effettuera­nno e li valuterann­o”. Non sono neppure “uno strumento di preselezio­ne per l’ammissione al concorso, ma, del tutto irragionev­olmente, una terza prova, che impegnerà quanti avranno superato, anche brillantem­ente le prove strettamen­te intese”. Come se non bastasse, si allungano i tempi già dilatati dei concorsi e si complica l’obiettivo di colmare i i buchi di organico. Ma “questa dilatazion­e – si chiede l’anm – serve forse per rendere del tutto ingovernab­ile la macchina concorsual­e e poter cedere alle suggestion­i del reclutamen­to straordina­rio?”. Il riferiment­o è alle ipotesi di concorsi ad hoc per giudici onorari e avvocati.

LA MOSSA SARÀ PROVA D’ESAME. L’ANM VS NORDIO: “GRAVISSIMO”

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy