Alla fine la poltrona per Fuortes viene fuori: l’ex ad della Rai guiderà il Maggio fiorentino
Ealla fine, Teatro del Maggio fiorentino fu. Ieri il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha comunicato di aver firmato il decreto di nomina di Carlo Fuortes a sovrintendente del Maggio Musicale, esito cercato e dato per scontato ormai da dicembre scorso, ma che invece un tira e molla che sembrava eterno ha portato fino al 23 marzo (il 5 marzo era finito l’incarico del commissario Cutaia e la posizione era scoperta). Fuortes, come ormai noto, era stato messo alla porta dal governo Meloni come Ad Rai, carica cui era arrivato nel 2021, governo Draghi, dopo l’incarico da soprintendente al Teatro dell’opera di Roma. Dimissioni consegnate di malavoglia, in nome della nuova lottizzazione della tv pubblica, e con la promessa di una poltrona di peso in cambio: esclusa l’opera di Roma, dove non aveva lasciato buoni ricordi, escluso il sogno de La Scala di Milano (il Cda compatto ha sempre rifiutato l’opzione), s’era deciso per il San Carlo di Napoli. E con una norma ad hoc contro i sovrintendenti con più di 70 anni, il governo aveva dato il benservito a quello in carica, Stéphane Lissner. Il quale promise ricorso, lo fece, lo vinse e venne reintegrato dal giudice del lavoro a settembre 2023, meno di due mesi dopo l’insediamento di Fuortes al teatro partenopeo. Da lì, ecco emergere l’altra meta gradita, Firenze, teatro risanato dal ministero e dal commissario Onofrio Cutaia, dopo i buchi lasciati dall’ex sovrintendente Alexander Pereira (indagato per peculato e malversazione), con un Cda che non poteva dire di no. A dicembre l’accordo tra Comune di Firenze, di Roma e ministero: per il commissario fiorentino Cutaia sarebbe stata pronta la carica di direttore del Teatro di Roma, per Fuortes la poltrona di Firenze.
Di nuovo tutto da rifare dopo il blitz in Cda, al Teatro di Roma, che ha nominato direttore Luca De Fusco: un nuovo accordo, il raddoppio della carica di direttore a Roma (dopo il rifiuto di Cutaia, il nome in lizza è quello di Marco Giorgetti) e nuovo equilibrio. Fino alla nomina di Fuortes, annunciata dal Cda di Firenze all’inizio di marzo, provocando lo stop del ministro Sangiuliano (e di FDI), che non avevano gradito la comunicazione della nomina da parte del sindaco Nardella. Nuovo accordo, anche qui raddoppiando le cariche, due vicepresidenti invece di uno. Ma, alla fine, la poltrona per Fuortes c’è.