“Mamma Sandra buona e casalinga, ma sui tacchi anche per il giardinaggio”
Autrice, figlia maggiore di Milo: “Pur nelle difficoltà, è rimasta una donna libera”
OIL PADRE di Debora, Moris Ergas, fu un noto produttore (tra gli altri, “Il generale Della Rovere”), mentre la madre Sandra Milo una grande attrice (“8 e 1/2” e tanti altri) ggi (spesso) ci si definisce resilienti o sopravvissuti. Debora Ergas, rispetto a se stessa, preferisce il termine highlander, “immortale”, perché “non ho paura di niente; ho vissuto le botte, la povertà assoluta, la fuga da un regime, l’abbandono, i tribunali. Eppure nessuno mi ha mai abbattuto, anche grazie alla presenza di mamma”. Debora Ergas è figlia di Sandra Milo e Moris Ergas, produttore di capolavori come Il generale Della Rovere e Adua e le compagne: rispetto alla madre non esiste (quasi) alcun “se” né “ma”; col padre, però, il vento cambia e gli aggettivi diventano improvvisamente dispregiativi (“Un uomo terribile. Mi ha sempre ripetuto: ‘Da grande diventa quello che vuoi, ma non attrice’”).
E lei?
Non avevo il sacro fuoco della recitazione, ma per dispetto ho partecipato a due tournée teatrali e a due film; (pausa) papà è stato uno dei più grandi produttori d’italia.
Figlia con entrambi genitori sotto i riflettori.
Da piccolissima ci sono finita anche io: ero la famosa figlia contesa, in un Paese in cui non esisteva il diritto di famiglia. La legge è arrivata solo nel 1975.
E...?
Aggiungo: entrambi i miei erano già sposati, con matrimonio non annullato, quindi sul mio documento c’era scritto “figlia di Moris Ergas e di madre che vuole restare ignota”. Esattamente il contrario del Mater semper certa est. La vicenda è durata qualche anno.
Fino a quando?
Mamma scrisse una lettera aperta a Pietro Nenni, poi pubblicata su l’avanti!; in quella lettera denunciava la situazione assurda e da lì venne fuori una realtà sottaciuta: tantissime donne vivevano la medesima situazione.
Sua madre un’eroina. Conservava un biglietto di Nenni: ‘Come vede abbiamo approvato la legge. Non è perfetta. Ma come tutte le leggi è frutto di un compromesso’. Finalmente nel 1975 ho avuto una mamma ufficiale; (pausa) non ho mai amato mio padre.
Mai?
Lo considero un essere terribile, un vero dottor Jekyll e Mr. Hyde: di giorno, in pubblico, era il produttore osannato, scopritore di talenti, sorridente; in casa diventava di una cattiveria incredibile, ma non tanto fisica, piuttosto psicologica. Mi ripeteva: ‘Non combinerai niente. Sei stupida come tua madre.
Per mantenerti al massimo potrai fare la puttana’; un giorno mi mise le mani addosso, avevo quattro o cinque anni, allora lo guardai e scandendo le parole replicai al suo gesto: ‘Non avrai mai la possibilità di vedermi piangere’. Così è stato.
A sua madre lo disse? Mai, lo avrebbe ammazzato. Da piccola ha vissuto il cinema?
No, stavo più con mia madre, (pausa)