Renzi incontra Cuffaro. Pronto un posto in lista per il genero
L’accordo tra Totò Cuffaro e Matteo Renzi è praticamente fatto. Almeno a quanto dice lo stesso ex presidente della Regione Siciliana, che ha scontato in carcere una condanna per favoreggiamento aggravato dall’avere agevolato la mafia. I due si sono incontrati ieri a Roma e hanno cominciato a discutere di liste. “Sia la Democrazia Cristiana che Italia Viva hanno ribadito l’importanza di stare insieme per rappresentare una parte politica che sia centro di condivisione di valori”, ha dichiarato Totò vasa vasa. E ancora: “L’onorevole Renzi ha rappresentato la possibilità di un’area, con la presenza di +Europa, denominata Stati Uniti d’europa. Possibilità che verrà posta all’ordine del giorno dell’ufficio politico della Dc”. La stessa Emma Bonino, con la quale Iv ha messo in piedi Stati Uniti d’europa, non si scandalizza: “Cuffaro? Sono fatti di Renzi, non sono fatti miei. Saranno problemi suoi. Non ho niente a che vedere con Cuffaro”.
Intanto, l’ex presidente della Sicilia chiarisce: “Da parte mia non c’è alcuna ipotesi di candidatura”.
Però, “esprimeremo un gran numero di candidati, non solo nella Circoscrizione Sicilia-sardegna, ma anche nel resto d’italia”. La trattativa va a gonfie vele. Per tutta la giornata di ieri era circolata l’ipotesi che a correre fosse anche Francesca Donato, europarlamentare ex leghista, no vax, no green pass, che ha espresso più volte posizioni vicine alla Russia. La notizia è stata rilanciata da Ultimora.net, insieme a quella della corsa di Cuffaro. Per essere subito smentita dall’ufficio stampa di Iv, che però non ha negato né l’incontro, né l’accordo. Il più gettonato in lista è Marco Zambuto, genero di Cuffaro ex sindaco di Agrigento (2014-2017) del Pd, una condanna in primo grado per abuso d’ufficio, in seguito alla quale si dimise, per essere poi assolto. Mentre ieri Clemente Mastella ha ribadito il suo interesse per l’operazione. Sullo sfondo, la candidatura della moglie Sandra. Faraone benedice: “Alle anime belle che in queste ore si chiedono che cosa hanno in comune Bonino e Mastella ricordo che entrambi erano membri del governo Prodi nel 2006”.