Bonino (ri)cambia idea su Renzi
• UN RAPPORTO di odio/amore che va avanti da anni. Ora, in vista delle Europee, la nuova lista di scopo che vede protagonisti Emma Bonino e Matteo Renzi, gli Stati Uniti d’europa per superare l’agognata soglia del 4%, fa segnare bel tempo. Ma in passato i rapporti tra la leader radicale e l’ex sindaco di Firenze sono stati assai burrascosi.
Siamo a ottobre 2013, con Renzi ancora primo cittadino di Firenze ma in corsa per le primarie del Pd, mentre Bonino è ministro degli Esteri nel governo di Enrico Letta. “Se Renzi è il nuovo che avanza, fatemi il favore di ridarmi l’antico”, fu il suo commento sulla rapida ascesa del rignanese. Nel febbraio 2014 Renzi aveva spedito a casa Letta (“Enrico stai sereno”) e s’apprestava a formare la sua squadra di governo. Bonino si sentiva sicura di conservare il posto alla Farnesina e invece niente: in quella poltrona finì Federica Mogherini. “La sorpresa e l’ira di Emma Bonino: ha saputo della sostituzione dalla tv”, titolarono i quotidiani. “Perché mi hanno fatto fuori? Davvero non lo so”, disse Emma a caldo. Per poi spiegare: “Renzi mi ha chiamato dieci minuti prima della presentazione per dirmi: niente di personale, non ci sei, voglio facce nuove…”.
Dopo quell’incidente seguì un lungo periodo di gelo e silenzio. Fino al referendum del 2016, che Emma abbracciò senza passione. “Al referendum di Renzi voterò sì, ma senza entusiasmo. E se vincesse il no non sarebbe la fine del mondo, non si tornerebbe al Medioevo”, le parole della leader radicale. E siamo al 2017, col governo Renzi caduto proprio per la bocciatura alla riforma, mentre a Palazzo Chigi c’è Paolo Gentiloni. A ridosso delle elezioni del 2018 Emma rifila un’altra stoccata all’ex premier. Alla domanda se vede un ritorno di Renzi a Palazzo Chigi, lei risponde che “questo Paese è già troppo arrabbiato, mentre l’esperienza e le modalità di azione di Gentiloni possono essere più propizie all’inclusione”. Nel 2017, intanto, tra i due erano state scintille sui migranti. “Sul patto segreto sui migranti Renzi mente. Tra il 2014 e il 2016 che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia l’abbiamo chiesto noi, abbiamo fatto un accordo violando l’intesa di Dublino”, rivelava l’ex commissaria europea.
Ma l’attacco forse più duro di Emma è sui rapporti di Renzi con l’arabia Saudita di Bin Salman. “A Matteo manca totalmente il senso della misura. Un conto è mantenere interlocuzioni necessarie per ogni politico, altro è lasciarsi andare a un’imbarazzante celebrazione”, il commento di Bonino davanti alle parole sul “nuovo rinascimento” saudita. E ancora: “I leader lautamente pagati per fare conferenze sono tutti ‘ex’. E vogliamo parlare del caso Khashoggi?”. Infine, anno 2023, parlando di terzo polo, l’esponente di +Europa taglia corto: “Renzi e Calenda non sanno nemmeno loro cos’è…”.