Il Fatto Quotidiano

Armi Italia-israele: 9 milioni di export E import triplicato

- » Alessia Grossi

L’Italia non solo ha esportato armi a Israele nel 2023 nonostante la guerra a Gaza, per 9,9 milioni – 2,1 dei quali dall’inizio dell’attacco alla Striscia (dati Istat), come riportato dal Fatto –ma ha anche incrementa­to l’importazio­ne di armamenti da Tel Aviv. “Una crescita importante”, scrive l’unità per le autorizzaz­ioni di materiale di armamento (Uma), nella Relazione annuale visionata dal Fatto. Nel 2023 Israele ha inviato in Italia 31,5 milioni di euro in armi autorizzat­e, dei 46,3 milioni comprensiv­i di intermedia­zioni e oneri bancari, (settimo posto tra i Paesi di provenienz­a), dai 9,8 milioni inviati nel 2022. Segno che gli scambi di materiale militare con il governo Netanyahu sono vivaci. Se a Israele secondo l’uama abbiamo inviato munizioni, bombe, siluri, razzi, missili e accessori; aeromobili, apparecchi­ature elettronic­he e poi pezzi forgiati, pezzi fusi e semilavora­ti; apparecchi­ature e tecnologia per la produzione; software; tecnologia per sviluppo, produzione o utilizzazi­one, quanto ai materiali in entrata non si specifica di cosa si tratti. Sappiamo però che a richiedere più autorizzaz­ioni all’import è la controllat­a italiana della tedesca Rheinmetal­l, Rwm Italia spa, con oltre 33 milioni di transazion­i totali, seguita da Telespazio Spa che ha acquistato da Tel Aviv armamenti per 3,2 milioni circa, Leonardo Spa con oltre 2,7 milioni di euro di import,

Elettronic­a Spa per poco più di 1 milione e mezzo, e poi a seguire le altre. Anche nel quadro degli ingressi di armi alle dogane, ritroviamo le due maggiori aziende militari riportate nelle tabelle dell’export: l’italiana Leonardo e la tedesca Rheinmetal­l.

NON SOLO ISRAELE: SI MUOVE IL MERCATO NEL 2023

La fotografia che viene fuori dalla relazione Uama rivela un momento vivace nello scambio di armi da e per l’italia a livello mondiale. “Nel 2023 – si legge – il valore complessiv­o delle autorizzaz­ioni per movimentaz­ioni di materiali d’armamento è stato di circa 7,563 miliardi, dei quali 6,3 in uscita dall’italia e 1,2 in entrata, esclusi i trasferime­nti intracomun­itari. Nello specifico si parla di un incremento del 24,4% del valore delle autorizzaz­ioni individual­i di esportazio­ne. Non a caso, si fa notare che a crescere sono anche le licenze globali “strumento di semplifica­zione” (a proposito di rendere più blande le procedure della legge 185 del 1990 che regola l’attività dell’uama, come proposto dal governo italiano. In tutto il valore di queste ultime è stato di 1,5 miliardi di euro. “Complessiv­amente – spiega ancora l’autorità del ministero degli Esteri – si riscontra un incremento del valore delle autorizzaz­ioni in uscita, che, dai 5,289 miliardi di euro del 2022, passano a 6,311 miliardi”, appunto.

ARABIA SAUDITA, DAL BAN AL VIA LIBERA

A Riad, a cui l’italia – causa guerra nello Yemen – aveva interrotto l’export di armi, ripresoda gen na io 2023, abbiamo venduto armi come non mai, con un exploit da far impallidir­e quasi la vendita all’ucraina. L’uama infatti ha autorizzat­o operazioni di export per 363,1 milioni. Erano stati 123,4 milioni nel 2022, 47,2 milioni nel 2021, per risalire a prima dell’embargo a 144,4 milioni, comunque un terzo delle

Autorizzaz­ioni Dai 9,8 milioni inviati nel 2022 ai 31,5 del ’23 Intanto Roma manda materiale bellico ad Arabia Saudita (record), Egitto e Azerbaijan

vendite registrate l’anno scorso. Anche a Riad sono arrivati dall’italia materiali come armi automatich­e, munizioni; bombe, siluri, razzi, missili e accessori; esplosivi, oltre ad aeromobili, apparecchi­ature elettronic­he ecc... L’arabia Saudita sale così dal nono al quarto posto dei Paesi a cui arrivano gli armamenti italiani.

L’EGITTO: DA REGENI ALLA REALPOLITI­K

Al settimo posto nell’export troviamo l’egitto, a cui sono state vendute armi per 37,6 milioni di euro dello stesso tipo richieste dall’arabia Saudita. E Il Cairo è appena ottavo per importazio­ni, passando da 0 a 5,2 milioni di euro di autorizzaz­ioni approvate nel 2023, scrive l’uama.

Ad aumentare sono state anche le importazio­ni “da Turchia e Australia”. In chiusura, si segnalano i 156 milioni dell’export di armi (Aeromobil) all’azerbaijan nell’anno della seconda guerra del Nagorno-karabakh.

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FOTO LAPRESSE/ANSA Sul terreno Tank a Gaza, vicino Netanyahu A destra, proteste pro-palestina
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