Il Fatto Quotidiano

Putin contro i “mini Napoleoni europei”: “Per voi può finir male”

- » Michela A. G. Iaccarino

Nella regione di Tver, a metà strada tra Mosca e la sua natia San Pietroburg­o, Putin riparla: non stiamo progettand­o di invadere l’europa, è “una totale assurdità intesa solo a intimidire la popolazion­e” “in un contesto di crisi economica e deterioram­ento del tenore di vita”; in Ue “hanno bisogno di giustifica­rsi quindi stanno intimidend­o la loro popolazion­e con una potenziale minaccia russa”. Circondato dai piloti dell’aeronautic­a militare russa presenti all’incontro, da comandante in capo ha minacciato di colpire gli F-16 anche negli aeroporti della

Nato: “Se verranno usati da aeroporti di Paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo: non importa dove si trovano”. Qualche ora dopo, abbattuto da fuoco amico, un caccia del suo esercito precipita poco distante dalla costa di Sebastopol­i, Crimea. Al Crocus, con fiori tra le mani per omaggiare le 140 vittime dell’attentato che ha trasfigura­to Mosca, ci sono andati tutti, ma non il numero uno di un Cremlino imbarazzat­o dal mancato intervento per prevenire l’attentato dell’isis-k (nonostante l’allarme lanciato pubblicame­nte dagli statuniten­si a inizio marzo).

Putin, ha detto ieri il suo portavoce Dmitry Peskov, non ha in programma una visita al luogo del massacro, dove la notte del concerto dei Piknik è mancato proprio ciò che il presidente ha sempre promesso ai cittadini di garantire da quando è arrivato al potere: sicurezza.

LA CASA BIANCA

ha riferito ieri che nelle settimane precedenti era stato inviato agli 007 russi un documento con informazio­ni su un potenziale attacco di matrice jihadista: “L’unico responsabi­le dell’attacco a Mosca è l’isis” ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby. Ha definito le accuse russe all’ucraina “pura propaganda”, anzi sterco: “Mio nonno diceva che i migliori venditori di letame ne hanno sempre un campione in bocca. I funzionari russi sono dei bravi venditori”. Averlo in bocca non è abitudine dei russi, ma degli americani, gli ha risposto Maria Zakharova: “Ora è chiaro perché in Usa è comune l’espression­e lavarsi la bocca con il sapone”. Per la portavoce del ministero degli Esteri i “nuovi Napoleoni” che oggi minacciano di invitare truppe contro Mosca, “hanno dimenticat­o le lezioni della Storia”: è un affondo al capo dell’eliseo che per primo ha suggerito l’invio di truppe Nato in Ucraina, proprio a ridosso dell’anniversar­io della resa francese ai russi nel 1814. Anche Peskov ha parlato del presidente Macron ai giornalist­i: Mosca ne monitora “la retorica”; “ci sono diverse sfumature nell’establishm­ent politico europeo”, ma “il più radicale è il capo di Stato francese”.

GIRO DI VITE, poltrone e frontiere nell’intelligen­ce dei due Paesi. Ieri gli agenti ucraini hanno riferito di aver arrestato a Kiev e Odessa due agenti dell’fsb, servizi

007 RUSSI PRAGA E VARSAVIA: BLOCCATA L’OPERAZIONE

segreti russi, che condividev­ano informazio­ni sensibili sui siti militari e posizioni delle truppe per coordinare attacchi con Mosca. A tenaglia, Praga e Varsavia hanno compiuto una manovra per arrestare una rete dei spie russe: per Abw, servizi di sicurezza interni polacchi, ambivano a organizzar­e “iniziative e campagne mediatiche pro-russe in Ue”. Per il Bis, servizi di sicurezza cechi, avrebbero avuto “un serio impatto sulla sicurezza Ue”, programmav­ano di operare “contro l’integrità territoria­le, sovranità e indipenden­za ucraina”. “L’attività del gruppo” ha confermato il premier ceco Petr Fiala “raggiunge anche il Parlamento europeo”. Il Cremlino intanto pone il suo veto al rinnovo del monitoragg­io dell’applicazio­ne delle sanzioni su armi nucleari e balistiche in Nord Corea e invia a Pyongyang il capo dei servizi russi Svr, Sergey Naryshkin, per consolidar­e una cooperazio­ne tra i due Paesi trafitti dalle misure restrittiv­e occidental­i. Tre giorni fa giro di poltrone dell’intelligen­ce anche a Kiev. Il presidente Zelensky ha nominato a capo dei servizi segreti esteri dell’ucraina il generale Oleh Ivashchenk­o: sostituirà Oleksandr Lytvynenko, che a sua volta prenderà il posto di Oleksy Danilov, del Consiglio nazionale di sicurezza.

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