Putin contro i “mini Napoleoni europei”: “Per voi può finir male”
Nella regione di Tver, a metà strada tra Mosca e la sua natia San Pietroburgo, Putin riparla: non stiamo progettando di invadere l’europa, è “una totale assurdità intesa solo a intimidire la popolazione” “in un contesto di crisi economica e deterioramento del tenore di vita”; in Ue “hanno bisogno di giustificarsi quindi stanno intimidendo la loro popolazione con una potenziale minaccia russa”. Circondato dai piloti dell’aeronautica militare russa presenti all’incontro, da comandante in capo ha minacciato di colpire gli F-16 anche negli aeroporti della
Nato: “Se verranno usati da aeroporti di Paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo: non importa dove si trovano”. Qualche ora dopo, abbattuto da fuoco amico, un caccia del suo esercito precipita poco distante dalla costa di Sebastopoli, Crimea. Al Crocus, con fiori tra le mani per omaggiare le 140 vittime dell’attentato che ha trasfigurato Mosca, ci sono andati tutti, ma non il numero uno di un Cremlino imbarazzato dal mancato intervento per prevenire l’attentato dell’isis-k (nonostante l’allarme lanciato pubblicamente dagli statunitensi a inizio marzo).
Putin, ha detto ieri il suo portavoce Dmitry Peskov, non ha in programma una visita al luogo del massacro, dove la notte del concerto dei Piknik è mancato proprio ciò che il presidente ha sempre promesso ai cittadini di garantire da quando è arrivato al potere: sicurezza.
LA CASA BIANCA
ha riferito ieri che nelle settimane precedenti era stato inviato agli 007 russi un documento con informazioni su un potenziale attacco di matrice jihadista: “L’unico responsabile dell’attacco a Mosca è l’isis” ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby. Ha definito le accuse russe all’ucraina “pura propaganda”, anzi sterco: “Mio nonno diceva che i migliori venditori di letame ne hanno sempre un campione in bocca. I funzionari russi sono dei bravi venditori”. Averlo in bocca non è abitudine dei russi, ma degli americani, gli ha risposto Maria Zakharova: “Ora è chiaro perché in Usa è comune l’espressione lavarsi la bocca con il sapone”. Per la portavoce del ministero degli Esteri i “nuovi Napoleoni” che oggi minacciano di invitare truppe contro Mosca, “hanno dimenticato le lezioni della Storia”: è un affondo al capo dell’eliseo che per primo ha suggerito l’invio di truppe Nato in Ucraina, proprio a ridosso dell’anniversario della resa francese ai russi nel 1814. Anche Peskov ha parlato del presidente Macron ai giornalisti: Mosca ne monitora “la retorica”; “ci sono diverse sfumature nell’establishment politico europeo”, ma “il più radicale è il capo di Stato francese”.
GIRO DI VITE, poltrone e frontiere nell’intelligence dei due Paesi. Ieri gli agenti ucraini hanno riferito di aver arrestato a Kiev e Odessa due agenti dell’fsb, servizi
007 RUSSI PRAGA E VARSAVIA: BLOCCATA L’OPERAZIONE
segreti russi, che condividevano informazioni sensibili sui siti militari e posizioni delle truppe per coordinare attacchi con Mosca. A tenaglia, Praga e Varsavia hanno compiuto una manovra per arrestare una rete dei spie russe: per Abw, servizi di sicurezza interni polacchi, ambivano a organizzare “iniziative e campagne mediatiche pro-russe in Ue”. Per il Bis, servizi di sicurezza cechi, avrebbero avuto “un serio impatto sulla sicurezza Ue”, programmavano di operare “contro l’integrità territoriale, sovranità e indipendenza ucraina”. “L’attività del gruppo” ha confermato il premier ceco Petr Fiala “raggiunge anche il Parlamento europeo”. Il Cremlino intanto pone il suo veto al rinnovo del monitoraggio dell’applicazione delle sanzioni su armi nucleari e balistiche in Nord Corea e invia a Pyongyang il capo dei servizi russi Svr, Sergey Naryshkin, per consolidare una cooperazione tra i due Paesi trafitti dalle misure restrittive occidentali. Tre giorni fa giro di poltrone dell’intelligence anche a Kiev. Il presidente Zelensky ha nominato a capo dei servizi segreti esteri dell’ucraina il generale Oleh Ivashchenko: sostituirà Oleksandr Lytvynenko, che a sua volta prenderà il posto di Oleksy Danilov, del Consiglio nazionale di sicurezza.