Valditara: “In classe maggioranza di alunni sia italiana”. Pd: “Ora la legge lo impedisce”
Matteo Salvini propone un tetto del 20% per i bambini immigrati nelle scuole italiane e subito Giuseppe Valditara vorrebbe eseguire. Con un post piuttosto criptico su X, il ministro dell’istruzione (ex An) spiega che “se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali della Costituzione, ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani”. Dunque, “è in questa direzione che intendiamo muoverci”. Parole che suonano come il seguito di quelle pronunciate dal leader della Lega, secondo cui “bisogna mettere un tetto agli alunni stranieri in ogni classe, perché un 20% di bimbi stranieri è anche stimolante, ma se il 20% sono gli italiani, come fa una maestra a spiegare?”.
Tutto nasce dal caso Pioltello, nel Milanese, dove in una scuola con metà ragazzi di religione islamica si è deciso di tenere chiuso l’istituto nell’ultimo giorno di Ramadan. “Occorre reciprocità, non credo che in nessun Paese islamico chiudano per la Santa Pasqua o il Santo Natale. Chiudere per il Ramadan è stato un pessimo segnale”, le parole del leader leghista. Se Mattarella, con una lettera alla vicepreside, aveva invece espresso “apprezzamento per il lavoro svolto dal corpo docente”, ora Valditara sembra rispondere al capo dello Stato ipotizzando un tetto agli stranieri.
“Lo sa Valditara che il 67,5% degli studenti stranieri è nato in Italia?”, chiede la senatrice Pd Cecilia D’elia. “La Costituzione parla di eguaglianza non di assimilazione”, osserva un altro dem, Francesco Verducci. “Il ministro vorrebbe classi differenziate? Molti studenti di origine straniera vorrebbero essere italiani, ma non possono proprio perché il governo, con questa legge sulla cittadinanza, non lo permette”, sottolinea Michela Di Biase (Pd). Per i parlamentari 5 Stelle “Valditara e Salvini usano la scuola per fare propaganda e infarciscono il tutto con proposte dal sapore razzista”. La destra leva gli scudi. “Bene integrare, ma bisogna evitare le aule ghetto. Chi poi volesse lo Stato della sharia, basta che lo dica”, afferma Maurizio Gasparri (FI).
Il caso delle classi a predominanza “straniera” rappresentano una bassa percentuale, presente quasi esclusivamente nelle periferie delle città. Quindici anni fa a riempire i giornali fu il caso della Pisacane, a Roma, zona Torpignattara, dove il 95% delle classi era composto da figli d’immigrati. Una scuola considerata negli anni “modello di integrazione”, dove ora metà sono italiani e metà stranieri.