DARWIN E LA SPECIE DEI “BRETELLATI”
È UN PECCATO che Charles Darwin non abbia potuto studiare la storia della bretella nella televisione italiana, ne avrebbe ricavato elementi importanti sulla Teoria dell’evoluzione. Non esistono anelli di congiunzione mancanti nella catena della vita, là dove c’è una bretella bene indossata. La prima apparizione in video risale agli anni Novanta, una bretella rossa, primordiale, emerge dal bidone dell’immondizia insieme a Giuliano Ferrara conduttore dell’istruttoria, prontamente ribattezzato Bretella Ferrara da Sergio Saviane. Accessorio utile a sostenere un giornalista tanto grande in tutti i sensi, ma anche una epifania plastica, ed elastica, della nascente televisione spazzatura. Un importante salto evolutivo arriva quando Ferrara si stufa della tv, delle bretelle e perfino della spazzatura (che comunque resta); da lì a poco arriva in video Alessandro Cecchi Paone, ma soprattutto arrivano le sue bretelle stile Cnn. È il breve periodo in cui “Cecchi”, come lo chiama Emilio Fede, si candida a soffiargli la direzione del Tg4 in versione Larry King di Cologno Monzese. Durerà poco, perché il difficile della bretella non è indossarla: è mantenerla. Il decisivo salto evolutivo lo si deve a Federico Rampini, indivisibile dalle sue bretelle in versione opinionista, ma anche nell’inedita versione conduttore, visibile in scattante posizione eretta durante le Inchieste da fermo su La7, piccola oasi di giornalismo degno di questo nome nella plaga miasmatica dei talk-show. Non è chiaro se le interviste internazionali le abbia fatte proprio lui in persona, se e quando le abbia fatte, ma pazienza. Di certo ci sono una pronuncia di Trump che vale il prezzo del biglietto (qualcosa come “Crump”) e il parco bretelle. Nessuna vanità personale per marcare l’immagine; per Rampini la bretella è forma ma anche sostanza, un modo di raccontare la geopolitica quanto mai attuale. America, Cina, India, Africa... Il mondo è sull’orlo del baratro? Intanto Rampini gli mette le bretelle, poi si vedrà. Darwin non avrebbe nulla da eccepire.