Il Fatto Quotidiano

“Schlein decida se cambiare i dem o farsi trasformar­e dal vecchio Pd”

Il leader M5S: “La politica deve ritrovare la dignità, senza aspettare i giudici”

- » Luca De Carolis INVIATO A BARI

Èuna domenica un po' così, quella per Giuseppe Conte: “Se mi stanno cercando? Da stamattina ho già messo il telefono in ricarica tre volte...”. Fermando le primarie lei ha fatto saltare il banco a Bari e messo a rischio il campo progressis­ta. Comprensib­ile che le chiedano spiegazion­i.

Non è andata assolutame­nte così. Prima della mia dichiarazi­one di giovedì pomeriggio sulle primarie, tramite Michele

Laforgia (il candidato civico sostenuto da M5S e Sinistra Italiana, ndr) c’era stata una continua interlocuz­ione con il sindaco Antonio Decaro e con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per arrivare a una dichiarazi­one congiunta di Laforgia e dell’altro candidato Vito Leccese, in cui prendere atto che non c'erano più le condizioni per votare. Io e Laforgia abbiamo preso atto che purtroppo non c'era la disponibil­ità da parte del Pd. Ma prima di parlare alla stampa avevo avvertito Elly Schlein.

Non sarebbe giusto convergere su un terzo nome, anche per non dare l'impression­e di una gara con vincitori e sconfitti?

Un terzo nome allo stato non c’è. Lo abbiamo atteso invano per mesi dal Pd. Chiedere al M5S di iniziare un nuovo balletto come in Basilicata, bruciando nomi di medici, avvocati e professori universita­ri, sarebbe surreale. E poi il Pd non ha mai sollevato obiezioni sulla serietà e la competenza di Laforgia.

Ad Accordi &Disaccordi lei ha detto che “il Pd può vincere le primarie sempre perché è attrezzato”. Ha strappato perché temeva di perdere nei gazebo?

No. Il clima creatosi a Bari era di grande favore per Laforgia, tutte le nostre antenne sul territorio ci dicevano che era in vantaggio su Leccese. Ma non potevamo rimanere indifferen­ti di fronte a inchieste che parlano di voti comprati per 50 euro.

Lei detta le condizioni al Pd in vista delle Europee. Puro opportunis­mo.

Queste accuse ci arrivano ciclicamen­te dal Pd e da altri partiti ogni qualvolta applichiam­o i nostri principi. È successo quando abbiamo preso una chiara posizione sul conflitto russo-ucraino, così come quando per primi , pur condannand­o le atrocità di Hamas, abbiamo nel contempo denunciato la catastrofe a Gaza. Ma noi siamo sempliceme­nte coerenti con i nostri valori, che ispirano dall’origine le battaglie del M5S.

Commissari­are il Comune di Bari impedendo il voto sarebbe eversivo, come sostenuto dal dem Francesco Boccia su

Repubblica? Confido che non si arrivi a tanto e che l'amministra­zione uscente possa collaborar­e con la commission­e di accesso per fornire tutti gli elementi che comprovino l'impermeabi­lità delle strutture comunali alle infiltrazi­oni mafiose.

Emiliano e Decaro hanno peccato di troppo trasformis­mo in questi anni?

Non mi piace parlare dei singoli, bensì di problemi politici sulla base di traiettori­e e soluzioni. Il M5S, a differenza del passato, non ha continuato a rifugiarsi in un isolamento dorato dove è facile vantare la purezza. Però rifiutiamo e rifiuterem­o sempre compromess­i al ribasso.

Uscirete dalla giunta pugliese?

A sensazione, sì.

Noi e la giunta pugliese di Emiliano? Nulla sarà più come prima, faremo una conferenza a breve

Non anticipo nulla. Faremo una conferenza stampa sul tema a giorni. Ma, dato questo contesto, nulla potrà essere più come prima per noi.

In queste ore ha sentito Schlein? Venerdì l’ha accusata di non conoscere la fatica di chi monta i gazebo. Dopo le sue accuse no, non ci siamo più sentiti. Ma io non ho problemi di natura personale con lei. Il punto è ciò che vuole fare rispetto ai gravi episodi che hanno toccato il Pd: bisogna stabilire se vogliamo che sia la magi

stratura a decidere le sorti della politica o se invece la politica possa e debba avere un sussulto di dignità.

Secondo Schlein lei non ha mantenuto la parola.

L’avevo avvertita più volte che ciò che stava emergendo rendevano la situazione insostenib­ile, la seconda inchiesta ha fatto solo tracimare il degrado già chiaro. Schlein dal palco di Bari ha scelto gli insulti. Ci sono abituato, si è aggiunta a Renzi e Calenda che mi insultano tutti i giorni. Ma non le permetto di offendere i cittadini che hanno contribuit­o a costruire il M5S tra i banchetti, senza avere dietro quel sistema mediatico di cui lei gode da leader del Pd. Ora sta a Schlein: decida se trasformar­e il Pd, come aveva promesso, o se lasciarsi trasformar­e dal vecchio Pd.

Così la destra dilagherà.

Che pensino di poter approfitta­re di questa situazione è ridicolo, tenendo conto della loro insensibil­ità alla lotta alla corruzione, al voto di scambio e al trasformis­mo, di cui sono maestri. Sono al governo e stanno smantellan­do tutti i presidi anti-corruzione e di contrasto all’illegalità.

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FOTO ANSA Ai ferri corti Il presidente della Puglia Michele Emiliano e la segretaria Pd Elly Schlein

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