Inchiesta antimafia Gallo jr. lascia: guai sulle Regionali dem
Lo scandalo dell’inchiesta Echidna della Direzione distrettuale antimafia di Torino sconvolge il Pd torinese. Raffaele Gallo, capogruppo in consiglio regionale del Partito Democratico e figlio di Salvatore “Sasà” Gallo, ras della sinistra torinese prima nel Psi e poi nel Pd, ha deciso di rinunciare alla candidatura da capolista alle elezioni regionali dell’8 e 9 giugno. Gallo junior, che non è indagato, è stato travolto dalle accuse al padre 83enne, indagato per estorsione, peculato e violazione della normativa elettorale nell’inchiesta della Dda sugli interessi della ‘ndrangheta per l’autostrada A32 Torino-bardonecchia. Un passo indietro che scuote come un sisma i dem torinesi, già divisi nella scelta delle candidature. “Ribadisco di aver sempre cercato di svolgere la mia attività al meglio e per il bene del Piemonte, lavorando sui temi con proposte e idee, studiando e approfondendo, con la massima onestà e trasparenza. Oggi però, a tutela dei miei figli e di mia moglie e con senso di responsabilità e rispetto verso il Partito Democratico, ritiro la mia candidatura per le elezioni di giugno. Mi dimetto da presidente del gruppo consiliare lasciando il mandato nelle mani del segretario Mimmo Rossi e del gruppo stesso per identificare il nuovo capogruppo in queste ultime settimane di legislatura”, ha scritto ieri Raffaele Gallo. “Sottolineo con forza la mia totale estraneità a comportamenti e fatti anche solo lontanamente assimilabili a vicinanza alla ‘ndrangheta. In merito al secondo filone di indagine non legato a rapporti con la ‘ndrangheta che coinvolge su alcuni fatti mio padre Salvatore, sono fiducioso che potrà chiarire tutti gli aspetti contestati dagli inquirenti in tempi rapidi”, conclude Gallo.
SALVATORE GALLO,
già manager Sitaf, società del traforo del Frejus e concessionaria dell’a32, ex craxiano e ora fassiniano, secondo le accuse avrebbe usato la sua influenza, con promesse, favori ma anche minacce, per far eleggere tre consiglieri comunali alle elezioni che il 18 ottobre 2021 innalzarono a sindaco Stefano Lo Russo del Pd. Nell’indagine è coinvolto anche Roberto Fantini, ex dirigente della società Sitalfa, controllata di Sitaf, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Dalle 1.422 pagine dell’ordinanza del tribunale di Torino emergono numerose intercettazioni tra Salvatore Gallo e suo figlio Raffaele, come pure tra Salvatore Gallo e Massimo Fantini, fratello di Roberto e non indagato, sulle pressioni esercitate da Gallo senior per influenzare la formazione della giunta Lo Russo nel tentativo, andato a vuoto, di piazzare un assessore espresso da Ideato, la sua componente che controlla un grosso pacchetto di tessere, si dice sino a un quinto, del Partito Democratico torinese.
Le dimissioni di Raffaele Gallo, invece di rasserenare il clima, non fanno che rinfocolare le tensioni nel Pd piemontese, già diviso in una durissima guerra tra correnti. L’inchiesta Echidna ha aperto una nuova faglia tra la fazione che fa riferimento a Stefano Bonaccini, presidente del partito e
Guerra di candidature Il figlio di Salvatore, ras delle tessere indagato, lascia: le correnti Schlein e Bonaccini si azzuffano per il posto da capolista
dell’emilia-romagna, alla quale fa capo Raffaele Gallo, e a quella che si riconosce nella segretaria Elly Schlein. Il segretario regionale del Pd Domenico Rossi, oltre a chiedere alla commissione di garanzia interna di valutare il comportamento di Gallo senior, aveva accennato all’ipotesi di riaprire “alcuni ragionamenti” sulla lista. Uscito Gallo junior, per il ruolo di capolista alle regionali i sostenitori della mozione Schlein sono pronti a presentare il nome di Nadia Conticelli, presidente regionale del Pd e capogruppo in consiglio comunale. Ma i bonacciniani non ci stanno: fonti autorevoli parlano di una corsa a trovare entro pochi giorni chi possa sostituire Raffaele Gallo. Meglio se donna, come l’assessora alla Cultura del Comune di Moncalieri Laura Pompeo. O un nome esterno al partito: si starebbe guardando alla “società civile”.