I 5 comandamenti Abodi e le sacre tavole Così il magnifico ministro salvò il calcio
Prima che proseguiate nella lettura di questo articolo, alcune avvertenze. Anche se vi verrà il sospetto, sappiate che non è mia intenzione né prendervi in giro né mancarvi di rispetto trattandovi da cretini. Ciò premesso, ho cinque-domande-cinque da rivolgervi, talmente banali per scontatezza di risposta da apparirvi quantomeno idiote. Ma devo assolutamente porvele per poter andare al nocciolo della questione: e così non perdo altro tempo e lo faccio.
Domanda 1: un calciatore può scommettere sulle partite di calcio? Chiunque sappia di calcio conosce la risposta: no. Domanda 2: un calciatore può fare uso di droghe o sostanze dopanti? Inutile dire: no. Domanda 3: un calciatore può farsi pagare in nero o in modi non contemplati dai codici federali? Come qualsiasi altra categoria di lavoratori va da sè: no. Domanda 4: un calciatore può ricorrere all’uso di linguaggi e/o comportamenti razzisti nello svolgimento della sua attività lavorativa e non solo? Come qualunque persona al mondo no, non può. Domanda
5: un calciatore, quando è seduto davanti alla tv sul divano di casa, può guardare le partite di Serie A utilizzando il “pezzotto”, cioè i siti pirata che violano l’esclusiva di Dazn e Sky? Ancora una volta la risposta è no. Come per chiunque altro, incorrerebbe in un reato.
Vi starete chiedendo: ora che abbiamo scoperto l’acqua calda, qual è il motivo che mi ha spinto a porvi questi cinque stupidissimi quesiti? Ebbene: ho voluto sottoporvi a queste insulse domande perché il ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi, l’uomo che non battè ciglio di fronte al vergognoso insabbiamento dello scandalo-juventus risoltosi con l’inciucio di Stato del patteggiamento tra Figc e Vecchia Signora in sfregio a ogni legge e regolamento, dopo mesi di profondo sonno nel suo sarcofago ministeriale e dopo aver visto passare sotto i suoi occhi le malefatte juventine su bilanci truccati e stipendi pagati in modi illeciti ai calciatori, le scommesse proibite effettuate sulle partite dai nazionali Fagioli e Tonali, la positività al doping di Gomez e Pogba, i mille episodi di razzismo allo stadio culminati con l’orrido caso Acerbi-juan Jesus e la farsa della lotta alla pirateria televisiva che ha toccato l’apice, oggi, col flop della piattaforma “Piraty Shield” subito hackerata e responsabile del blocco di siti che nulla di illegale avevano commesso, il Ministro Abodi – dicevo – si è messo in testa l’idea meravigliosa di portare alla redenzione lo screditato e sbandato calcio italiano con le Tavole dei 5 Comandamenti che proprio lui, il dio sceso in terra Andrea Abodi, consegnerà nella mani di Mosè, pardon del presidente Figc Gravina, per la salvezza del Pianeta Pallone italico. “Al momento della firma degli accordi tra club e tesserato – ha annunciato Abodi – dovrà essere firmata una Carta che farà esplicito riferimento ai divieti per i calciatori di scommettere in ambito sportivo, di fare uso di ogni tipo di droga e sostanze dopanti, di regolare in modo improprio il compenso economico con il proprio club, di vedere contenuti audiovisivi su piattaforme pirata e di non avere comportamenti e linguaggi razzisti in campo e fuori”.
Mancano il divieto di compiere atti sessisti con le impiegate del club e la proibizione di rubare i portafogli dei compagni di squadra negli spogliatoi e poi la scoperta del Santo Graal dai poteri miracolosi di Sant’andrea Abodi sarà completa. Il calcio italiano è salvo. Lunga vita al Ministro Abodi.