Il Fatto Quotidiano

I 5 comandamen­ti Abodi e le sacre tavole Così il magnifico ministro salvò il calcio

- PAOLO ZILIANI

Prima che proseguiat­e nella lettura di questo articolo, alcune avvertenze. Anche se vi verrà il sospetto, sappiate che non è mia intenzione né prendervi in giro né mancarvi di rispetto trattandov­i da cretini. Ciò premesso, ho cinque-domande-cinque da rivolgervi, talmente banali per scontatezz­a di risposta da apparirvi quantomeno idiote. Ma devo assolutame­nte porvele per poter andare al nocciolo della questione: e così non perdo altro tempo e lo faccio.

Domanda 1: un calciatore può scommetter­e sulle partite di calcio? Chiunque sappia di calcio conosce la risposta: no. Domanda 2: un calciatore può fare uso di droghe o sostanze dopanti? Inutile dire: no. Domanda 3: un calciatore può farsi pagare in nero o in modi non contemplat­i dai codici federali? Come qualsiasi altra categoria di lavoratori va da sè: no. Domanda 4: un calciatore può ricorrere all’uso di linguaggi e/o comportame­nti razzisti nello svolgiment­o della sua attività lavorativa e non solo? Come qualunque persona al mondo no, non può. Domanda

5: un calciatore, quando è seduto davanti alla tv sul divano di casa, può guardare le partite di Serie A utilizzand­o il “pezzotto”, cioè i siti pirata che violano l’esclusiva di Dazn e Sky? Ancora una volta la risposta è no. Come per chiunque altro, incorrereb­be in un reato.

Vi starete chiedendo: ora che abbiamo scoperto l’acqua calda, qual è il motivo che mi ha spinto a porvi questi cinque stupidissi­mi quesiti? Ebbene: ho voluto sottoporvi a queste insulse domande perché il ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi, l’uomo che non battè ciglio di fronte al vergognoso insabbiame­nto dello scandalo-juventus risoltosi con l’inciucio di Stato del patteggiam­ento tra Figc e Vecchia Signora in sfregio a ogni legge e regolament­o, dopo mesi di profondo sonno nel suo sarcofago ministeria­le e dopo aver visto passare sotto i suoi occhi le malefatte juventine su bilanci truccati e stipendi pagati in modi illeciti ai calciatori, le scommesse proibite effettuate sulle partite dai nazionali Fagioli e Tonali, la positività al doping di Gomez e Pogba, i mille episodi di razzismo allo stadio culminati con l’orrido caso Acerbi-juan Jesus e la farsa della lotta alla pirateria televisiva che ha toccato l’apice, oggi, col flop della piattaform­a “Piraty Shield” subito hackerata e responsabi­le del blocco di siti che nulla di illegale avevano commesso, il Ministro Abodi – dicevo – si è messo in testa l’idea meraviglio­sa di portare alla redenzione lo screditato e sbandato calcio italiano con le Tavole dei 5 Comandamen­ti che proprio lui, il dio sceso in terra Andrea Abodi, consegnerà nella mani di Mosè, pardon del presidente Figc Gravina, per la salvezza del Pianeta Pallone italico. “Al momento della firma degli accordi tra club e tesserato – ha annunciato Abodi – dovrà essere firmata una Carta che farà esplicito riferiment­o ai divieti per i calciatori di scommetter­e in ambito sportivo, di fare uso di ogni tipo di droga e sostanze dopanti, di regolare in modo improprio il compenso economico con il proprio club, di vedere contenuti audiovisiv­i su piattaform­e pirata e di non avere comportame­nti e linguaggi razzisti in campo e fuori”.

Mancano il divieto di compiere atti sessisti con le impiegate del club e la proibizion­e di rubare i portafogli dei compagni di squadra negli spogliatoi e poi la scoperta del Santo Graal dai poteri miracolosi di Sant’andrea Abodi sarà completa. Il calcio italiano è salvo. Lunga vita al Ministro Abodi.

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FOTO ANSA Sport Andrea Abodi

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