Sequestri di telefonini bloccati da destra e Iv
Sempre più difficili le indagini contro i colletti bianchi. Ieri il Senato a larga maggioranza ha approvato il ddl Zanettin-bongiorno (FI e Lega) con tanto di modifica, in peggio di FDI (emendamento Rastrelli). Riguarda la stretta sul sequestro degli smartphone e degli altri apparecchi elettronici. Hanno votato a favore oltre al centrodestra anche renziani, calendiani e +Europa. Contrario solo M5S. Il Pd si è astenuto. Quando il ddl sarà approvato definitivamente dalla Camera scatterà un meccanismo talmente contorto per sequestro e utilizzo di chat e altra messaggistica che sarà inevitabile perdere tempo prezioso per le indagini. Come se non bastasse, il materiale sequestrato e utilizzato per perseguire un determinato reato non potrà essere utilizzato per muovere un’altra accusa anche se ci sono le prove.
CON LA RIFORMA
non potrà più essere il pm, con decreto motivato, a disporre il sequestro di cellulari o pc o tablet ma dovrà essere il gip ad autorizzare, come per le intercettazioni. Entro 5 giorni il pm deve avvisare tutte le persone coinvolte: dagli indagati ai difensori alle persone offese (si va da un minimo di 8 notifiche in su). È un passaggio intermedio in cui si svolge una sorta di udienza per la duplicazione del contenuto degli apparati elettronici sequestrati. Ma non è finita. Sarà obbligatoria la seconda autorizzazione del gip, quella all’utilizzazione del materiale sequestrato, come le chat. Mentre finora dal sequestro alla copia forense del materiale bastano al massimo 48 ore, con la nuova legge possono volerci anche due settimane. È quanto ha messo in rilievo Roberto Scarpinato, senatore M5S, ex magistrato antimafia. Questa nuova procedura ha un solo obiettivo: “Imbrigliare le indagini sui colletti bianchi”. Scarpinato va anche sul concreto per far capire cosa cambierà in peggio: senza nominarlo, cita il caso Striano: “Poniamo che una Procura individui alcuni esponenti delle forze di polizia che hanno effettuato migliaia di accessi abusivi alle banche dati delle segnalazioni di operazioni sospette” e poniamo che il pm ottenga tutte le autorizzazioni dal gip per seque
NORMA ANTI-PM STOP A INDAGINI SUI POTENTI: IL PD SI ASTIENE
stro chat e utilizzo per “reati di accesso abusivo a sistema informatico e telematico e per il reato di abuso di ufficio”. Ebbene, prosegue Scarpinato, se durante l’esame del materiale il pm si rende conto che c’è anche corruzione, “oggi il pm può utilizzare quelle chat per procedere anche per il reato di corruzione”, dopo l’approvazione del ddl, non potrà più.
Ma per Matteo Renzi siamo di fronte a un forcaiolo: “Questo è l’atteggiamento culturale di Scarpinato e dei grillini e dei giustizialisti”. Intanto, la Camera, con il solo no di M5s, ha negato l’autorizzazione al tribunale di Firenze per il sequestro di corrispondenza dei deputati Bonifazi, Boschi e dell’ex deputato Lotti nell’ambito dell’inchiesta Open.