Il Fatto Quotidiano

Corte Ue revoca le sanzioni a due russi. Navalnaya: “È pericoloso”

- “DATECI SAMP/T E TAURUS” PACE: INCONTRO IN SVIZZERA MICHELA A. G. IACCARINO

La Corte di giustizia dell’ue ha deciso: i miliardari Mikhail Fridman e Petr Aven non saranno più nella lista di individui sanzionati per la guerra in Ucraina. Per il tribunale nessuna delle prove agli atti è sufficient­e per far rimanere nella black list i due oligarchi, principali azionisti di Alfa group, che controlla anche la più grande banca privata russa, Alfa Bank. La Corte suppone che abbiano rapporti con il presidente russo, ma questo non dimostra che abbiano sostenuto o favorito le sue azioni o politiche contro Kiev. La sentenza di Lussemburg­o non è nuova: anche al pilota russo Mazepin sono state revocate le misure restrittiv­e, come è accaduto ad Arkady Volozh, fondatore di Yandex, il Google russo. A festeggiar­e ieri non solo i magnati (Fridman ha un patrimonio che si aggira intorno ai 13 miliardi, mentre Aven ha 5 miliardi in cassa) ma anche il Cremlino. Protestano invece la squadra Navalny e la moglie del dissidente Yulia: “Hanno trovato buoni avvocati e lobbisti” per piegare le autorità dell’ue. Contro i suoi alleati europei ieri si è scagliato anche Zelensky, tramortito dalla carenza di aiuti militari e armi di cui “l’ucraina ha bisogno per sopravvive­re”. A Kiev servono altri Patriot, altri Samp/t, sistemi di difesa aerea franco-italiani, ma soprattutt­o i Taurus tedeschi, gli armamenti più potenti di cui dispone Berlino, che però non vuole cedere per evitare un’escalation o uno scontro diretto con la Russia. Critiche ieri Zelensky le ha inviate anche a Washington: l’influenza russa è già penetrata nella politica statuniten­se; Trump lo aspetta in Ucraina. Ma avvisa: se il suo piano per mettere fine alla guerra in 24 ore comprende la cessione dei territori, è “primitivo”. Una conferenza di pace si terrà a giugno in Svizzera in un hotel di lusso, ma la Russia non parteciper­à. Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, lo ha già comunicato: “È un progetto Usa”, “hanno bisogno di foto per dimostrare che il loro ‘progetto Ucraina’ è ancora a galla”.

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