Gli operai vanno in piazza, gli Agnelli incassano 56 mln
Oggi i lavoratori Stellantis e dell’indotto scioperano, ieri Exor ha annunciato 4 mld di utili e la cedola milionaria per la famiglia
LLA HOLDING E L’ASSEGNO ALLA “GIOVANNI AGNELLI BV”
a coincidenza è gustosa e dal forte impatto simbolico: se stamattina i lavoratori Stellantis e dell’indotto di Torino scioperano e scendono in piazza, finalmente tutti insieme, per protestare contro le scelte industriali della fu Fiat, ieri gli Agnelli sfilavano metaforicamente alla cassa, visto che il flusso degli utili della holding olandese Exor garantirà anche quest’anno il percolare di quei 50 milioni abbondanti all’anno di dividendi che garantiscono alla vasta famiglia degli eredi di mettere insieme il pranzo, la cena e qualche vacanzetta quando serve.
Ieri mattina, infatti, mentre si ultimavano i preparativi per il primo corteo unitario delle sigle sindacali metalmeccaniche dalla rottura nata ai tempi di Sergio Marchionne (oggi alle 9 partenza da piazza Statuto) Exor Nv, la holding olandese della famiglia Agnelli, diffondeva i suoi ottimi dati di bilancio 2023: il risultato è che se Torino piange – Mirafiori mezza vuota, cassa integrazione a manetta e piani per il futuro sconosciuti, se non per i 1.500 esuberi incentivati chiesti dall’azienda – Amsterdam ride e pure parecchio. Exor ha chiuso il 2023 con un utile consolidato di quasi 4,2 miliardi di euro, all’ingrosso come quello dell’anno prima quando però c’era stata la plusvalenza da 2,4 miliardi per la vendita dei Partner Re. Con giudizio, il dividendo distribuito sarà di circa 103,4 milioni di euro.
NON SOLO UTILI, gli azionisti di Exor – controllata col 53,6% delle azioni (e l’86% dei diritti di voto) dalla Gianni Agnelli Bv, la cassaforte di famiglia, pure questa olandese – sono anche più ricchi per la rivalutazione delle proprie partecipazioni e società: a fine 2023 il valore netto degli asset era 35,5 miliardi contro i 28,2 dell’anno prima. Merito soprattutto delle quote detenute in Stellantis (14,2%) e Ferrari (22,9%), che sono esplose in Borsa e rappresentano il 60% del valore di Exor, a cui vanno aggiunte Cnh e Iveco.
In ogni caso, ormai gli Agnelli non sono più industriali dell’auto con interessi in altri settori, ma investitori finanziari: nella sua lettera agli azionisti, per dire, il numero 1 di Exor John Elkann ricorda i 4 miliardi di investimenti in sanità (a partire dalla partecipazione del 15% in Philips), i risultati del lusso (Christian Louboutin , Shang Xia), quelli dell’immobiliare (Lingotto) e del venture capital. Anche al netto dei risultati non brillanti della Juventus e del Gruppo Gedi, parliamo di un impero di azioni su cui non tramonta mai il listino e che ha bisogno di una nuova struttura societaria: basta con la vecchia holding cara alle famiglie industriali, dal 1° gennaio Exor sarà una “investment entity”. Finanza pura.
Dettagli tecnici, perché l’importante è che il flusso di cassa che sfama il centinaio di persone delle famiglie Agnelli e Nasi riunite nella cassaforte Giovanni Agnelli Bv (olandese dal 2016) non si interrompa. La notizia di ieri, per chi era preoccupato, è che anche per quest’anno stiamo a posto: i 103 milioni di euro di dividendi totali di Exor a giugno manderanno verso la vecchia “accomandita” circa 56 milioni, che – come sempre negli ultimi anni – saranno quasi interamente distribuiti pro quota agli azionisti (54 milioni per i bilanci 2020 e 2021, 52 milioni per quello 2022). A sua volta la Giovanni Agnelli Bv è infatti controllata al 40% dalla società Dicembre, i cui soci (John Elkann ne possiede il 60%, il resto è diviso tra Ginevra e Lapo) si metteranno in tasca quasi 27 milioni e mezzo. Poi, a spanne, il ramo Maria Sole Agnelli potrà far conto su 6,2 milioni di euro, Andrea e Anna Agnelli su circa 5 come gli eredi di Giovanni Nasi. Giù per li rami, ci sono poi i 3,3 milioni degli eredi di Laura Nasi Camerana ,i quasi 3 milioni appannaggio di Cristiana Brandolini d’adda e dei suoi (la sorella 96enne dell’avvocato nei cui trust svizzeri, ha scritto il Corsera, potrebbe esserci un pezzo del patrimonio nascosto della famiglia), i 2 milioni e mezzo abbondanti di Susanna Agnelli Rattazzi ,ei quasi 2 di quelli di Clara Nasi Ferrero de Gubernatis Ventimiglia per scendere fino agli 1,4 milioni degli eredi di Emanuele Nasi.
Oddio, in realtà, ci sarebbero anche i Von Furstenberg, gli eredi di Clara Agnelli, ma gli è rimasto meno dello 0,3% dell’accomandita: più o meno gli arriveranno 150 mila euro. Meglio di niente, per carità, però magari oggi troveremo in piazza anche loro...