Dopo l’afa del Niño, arriverà la frescura autunnale della Niña
In Italia – Due anomale ondate di caldo precoce hanno interessato la prima metà di aprile, separate solo da un paio di giorni più freschi e piovosi al Nord. La prima è culminata tra sabato 6 e lunedì 8, quando sulle Alpi – in un’atmosfera di nuovo greve di polvere sahariana – lo zero termico è balzato alle esorbitanti quote di 4.100 m sopra Cuneo e 4.300 m sopra Udine, situazione mai osservata prima in questo mese e che sarebbe esagerata perfino a luglio. Da Nord a Sud molte località di pianura e costa sono salite a 25 °C e oltre (Bologna, Firenze, Lecce, Trapani), con punte fino a 30-33 °C in Sardegna occidentale (29,6 °C a Capo Frasca, di fronte a Oristano, 13 °C sopra media e record per aprile dal 1962). Le giornate di martedì e mercoledì sono state segnate da una perturbazione atlantica – la burrasca “Katleen” – e dal successivo sviluppo intorno alla Corsica di una depressione colma di aria fresca (normale per il periodo): piogge al Nord-ovest, Emilia e Lombardia, dove si sono distinti i rovesci che mercoledì hanno scaricato fino a 100 mm d’acqua sul Mantovano causando alcuni allagamenti. Invece la settimana è passata completamente asciutta su gran parte del Centro-sud e in Sicilia, dove è stata istituita una “cabina di regia” per la gestione della grave siccità. La seconda fase calda è in corso, con valori straordinari intorno a 30 °C ieri pomeriggio a Firenze e nel Cagliaritano. Da domani venti settentrionali più freddi, e piogge intense tra martedì e mercoledì al
Nord-est. Con 1,4 °C oltre norma, marzo 2024 si è posizionato sesto tra i più caldi dal 1800 in Italia, dicono le statistiche del Cnr-isac, ma in Romagna è stato perfino il più caldo in assoluto. Nel prossimo weekend saranno molti gli eventi per la Giornata della Terra (22 aprile), da Torino (www.giornatadellaterra.it) a Roma (www.villaggioperlaterra.it).
NEL MONDO – Il caldo record di questo periodo ha riguardato gran parte d’europa, dalle Canarie al Baltico: primati per aprile di 38 °C a Tenerife, 11,2 °C all’osservatorio sloveno della Kredarica (2514 m), 30,6 °C a Praga, 33 °C in Bosnia, e in primavera non si erano mai raggiunte così presto le soglie di 30 °C in Austria (7 aprile) e 25 °C in Estonia (10 aprile). Oltralpe il freddo in arrivo questa settimana potrà causare danni da gelo alla vegetazione, in sviluppo troppo avanzato proprio a causa dei precoci calori in corso. Più a Est, si aggravano le alluvioni determinate dalla fusione anticipata della neve sugli Urali, le peggiori in ottant’anni: oltre centomila evacuati per lo straripamento del fiume Ural tra Russia meridionale e Kazakistan. Estremi di caldo anche nel resto del pianeta, tra cui spicca il record assoluto (per qualunque mese dell’anno) di 35,1 °C alle Maldive. Marzo 2024 è stato il decimo mese consecutivo a stabilire un nuovo primato di caldo globale, segnala il servizio europeo Copernicus, con anomalia di ben +1,68 °C rispetto all’era preindustriale (1850-1900); in Europa è stato pressoché eguagliato il caldo del marzo 2014. E nonostante l’attenuazione di “El Niño” nel Pacifico, che dall’estate si prevede cederà il passo alla più fresca “Niña”, pure gli oceani restano ai massimi termici noti (media di marzo 21,07 °C), tanto che la grande barriera corallina australiana sta soffrendo il più severo sbiancamento di massa mai osservato, con danni ai coralli fino a 18 metri di profondità. Di fronte a segnali così preoccupanti appare imbarazzante il no di Italia e Ungheria alla direttiva “case verdi”, comunque adottata dal Consiglio europeo: un valido strumento per giungere a un patrimonio edilizio a emissioni zero entro il 2050, con ricadute positive in termini ambientali, occupazionali e di indipendenza energetica. Venerdì tornerà lo sciopero globale per il clima indetto dai Fridays for Future, che manifesteranno contro guerre e combustibili fossili, e per la giustizia climatica.
VENERDÌ TORNANO A SCIOPERARE I FRIDAYS FOR FUTURE PER LA GIUSTIZIA E L’AMBIENTE