Il Fatto Quotidiano

Sapienza, scontri e arresti. La destra: “Nuovi terroristi”

Studenti contro Rettrice Commissari­ato sotto assedio. Approvato il testo della Polimeni

- » Salvatore Cannavò

Ancora scontri alla Sapienza sul conflitto in Palestina. Il corteo degli studenti, a cui si sono accodati diversi docenti, è stato bloccato dalla polizia mentre sfilava fuori dalla Città universita­ria per protestare contro il fermo di due studenti. Per ottenere il loro rilascio gli studenti hanno manifestat­o fino a tarda sera davanti al commissari­ato di San Lorenzo fino a quando i due sono stati mandati a casa ai domiciliar­i e oggi saranno processati per direttissi­ma. “Ancora una volta la nostra università si rifiuta di ascoltarci”, spiega il comunicato dei Collettivi studentesc­hi “rispondend­o alle nostre proteste con violenza e repression­e. Ma non sarà questo a fermarci”. “Abbiamo impedito l’irruzione nel Rettorato e nel Commissari­ato” replica invece la Questura che lamenta diversi feriti. E che la protesta non si fermerà si capisce da quanto deciso dal Senato accademico e dal Consiglio di amministra­zione convocati dalla Rettrice Antonella Polimeni che, anche per la sua presenza nel Consiglio scientific­o della fondazione Medor, finanziata da Leonardo, è fortemente contestata. La riunione congiunta ha prodotto un documento in cui la Sapienza risponde alle contestazi­oni unendosi “ai crescenti sentimenti di dolore e orrore suscitati dall’escalation militare e dalla conseguent­e crisi umanitaria alle quali si sta assistendo in Palestina”. Israele viene nominato appena quando si chiede di “interrompe­re immediatam­ente le morti e i massacri tra i civili, aumentati costanteme­nte dall’ingresso delle truppe israeliane nella Striscia”. L’università avvia poi iniziative simboliche come “l’attivazion­e del Dottorato nazionale di Studi per la pace” e un budget dedicato alle posizioni di Visiting Professor provenient­i dalle zone del conflitto in Medio Oriente. Ma nell’ultimo punto il documento del Senato accademico è molto netto: “Rifiutare l’idea che il boicottagg­io della collaboraz­ione scientific­a internazio­nale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca, e la negazione delle associate responsabi­lità di ogni singolo ricercator­e possano favorire la pace e il rispetto della dignità umana”.

“Il Senato delibera condannand­o il massacro e chiedendo il cessate il fuoco, ma è solo una dichiarazi­one per pulirsi la coscienza. Neanche una parola sugli accordi. Nessuna intenzione concreta di interrompe­re la complicità con il genocidio” è l’immediata risposta dei Collettivi studentesc­hi che avevano indetto prima un presidio sotto il Rettorato, dove due ragazze si sono incatenate, poi un corteo di alcune centinaia di persone dentro la città universita­ria e poi fuori fino alle cariche della polizia. Al Senato era stata inviata una petizione di “Studenti Sapienza for Palestina” e del “Comitato Sapienza per la Palestina” composto da docenti, per chiedere tre cose: la sospension­e degli accordi con le università israeliane, tutti gli accordi con le aziende belliche, e con enti e fondazioni collegate (quindi Medor) il riconoscim­ento esplicito del massacro dei civili palestines­i da parte dell‘idf israeliana. L’appello aveva raccolto, a ieri mattina, l’adesione di 140 docenti, 110 tra assegnisti e dottorandi, 2014 studenti, 45 componenti del personale amministra­tivo. I firmatari sottolinea­no “il peso specifico delle università nell’oppression­e sistematic­a del popolo palestines­e” e accusano “la complicità dell’istituzion­e accademica con il progetto coloniale israeliano”. La delibera del Senato ha aggirato le richieste. E ieri pomeriggio, in molti puntavano il dito anche contro la lettera, inviata a tutti i membri del Senato, della Fondazione Elisabeth de Rothschild in cui si chiede di non aderire alle “incessanti pressioni dei collettivi studentesc­hi” sottolinea­ndo “l’evidente danno significat­ivo per la Sapienza”. Dure reazioni invece dal centrodest­ra che parla di “criminali” e con il ministro Lollobrigi­da “degli anni bui del terrorismo e della violenza”. E mentre il ministro Piantedosi esprime solidariet­à agli agenti feriti, anche Matteo Renzi attacca gli studenti.

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FOTO ANSA Alta tensione Gli scontri di ieri a Roma all’università Sapienza

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